Morte operaio durante i lavori nel cantiere del metanodotto Snam-Tap. Arriva una lieve condanna

Il giudice ha poi accolto un’istanza di patteggiamento. Non solo, al termine dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio un altro imputato ed ha disposto un proscioglimento.

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Arriva una lieve condanna al termine del processo con il rito abbreviato relativo al tragico incidente in cui perse la vita, nel maggio di quattro anni fa, l’operaio Simone Martena, nel cantiere per la costruzione del metanodotto Snam-Tap a Pisignano, frazione di Vernole. Il 34enne di Squinzano venne schiacciato da una macchina posatubi, dopo essere caduto da un mezzo cingolato.

Il gup Marcello Rizzo ha inflitto 1 anno di reclusione (pena sospesa) a Enrico Marchiotti, 49enne domiciliato a Carmiano, coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori.

Il giudice ha inoltre accolto l’istanza di patteggiamento a 9 mesi (la pena è stata sostituita con 6.750 euro di multa) per Claudiu Daniel Saulea, 34enne di origini rumene, ma domiciliato a Merine, dipendente dell’impresa e conducente del mezzo cingolato “Pipe Welder”.

Invece, il gup Rizzo ha rinviato a giudizio Marco Cavalli, 57 anni, domiciliato a Monteroni, responsabile di cantiere e rappresentante dell’appaltatore durante i lavori. La prima udienza si terrà il 7 gennaio del 2025 davanti al giudice monocratico Maddalena Torelli.

Inoltre, è stato disposto il proscioglimento “per non aver commesso il fatto” per Giovanni Muriana Triberio, 46 anni, domiciliato a Parma, legale rappresentante della Max Streicher spa, società affidataria dei lavori per la realizzazione del metanodotto

Gli indagati rispondevano di omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Andrea Sambati e Federica Sambati che potranno fare ricorso in Appello. I familiari della vittima, erano assistiti dagli avvocati Luigi Rella, Anna Maria Caracciolo, Stefano Leuzzi e Ladislao Massari.

L’inchiesta è stata coordinata dall’ex procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal pm Alberto Santacatterina e condotta dai carabinieri di Vernole e dagli ispettori dello Spesal.

L’inchiesta

La tragedia si verificò la mattina del 27 maggio del 2020, presso il cantiere “SNAM Interconnessione Tap”, a Pisignano, frazione di Vernole. Secondo l’accusa, anzitutto, quel giorno non si sarebbe svolto il consueto “Tool Box Meeting”, un incontro giornaliero per programmare le misure di sicurezza e di tutela da adottare in funzione delle attività da svolgere e delle condizioni ambientali. Nello specifico, sostiene la Procura, Muriana Triberio (prosciolto dal giudice) avrebbe messo a disposizione dei lavoratori un’attrezzatura non conforme alle disposizioni legislative, con specifico riferimento  al mezzo cingolato Welder Morooka MST-1500V, condotto dall’operaio Saulea che ha travolto Martena.

Invece, Marchiotti avrebbe dovuto verificare l’applicazione da parte delle imprese esecutrici, delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza. Cavalli avrebbe dovuto verificare l’adozione di tutte le misure previste, a partire dall’uso di ganci di trattenuta che assicurassero la cabina agganciata alla gru. Inoltre, avrebbe consentito a Saulea di guidare il mezzo nonostante sapesse che non aveva formazione adeguata. Cirillo non avrebbe vigilato sulla mancata osservanza da parte dei lavoratori delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza. E non avrebbe sospeso i lavori nonostante il forte vento di tramontana. Infine, Saulea il conducente del cingolato, rispondeva di non aver usato correttamente il mezzo nella fase di trasporto della cabina da un punto di saldatura al successivo, su di un tratto dell’area di cantiere caratterizzato da spazi ristrettissimi, tenendo una velocità non adeguata (16/19 kmh). Sarebbe così accaduto che Martena, a bordo del cingolato, perdeva l’equilibrio e veniva schiacciato dal mezzo.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Vernole e dagli ispettori dello Spesal. L’inchiesta della Procura si è  avvalsa della relazione del medico legale Alberto Tortorella che ha effettuato l’esame autoptico. Non solo, anche della consulenza dell’ingegnere Lelly Napoli per ricostruire la dinamica della tragedia.