Due video hard dell’amica minorenne, diffusi a sua insaputa. Condannato per pornografia minorile

Nei confronti dell’imputato è stata inflitta la pena di 4 anni di reclusione. Il giovane dovrà inoltre risarcire sia la vittima che i suoi genitori.

Si conclude con la condanna alla pena di 4 anni di reclusione il processo a carico di un giovane, all’epoca dei fatti, di 20 anni, di una paese del Basso Salento. Il ragazzo era accusato di avere indotto un’amica, di appena 13 anni, a realizzare e ad inviargli due video hard che venivano poi girati ad alcuni contatti, attraverso whatsapp.

L’imputato, secondo quanto stabilito dalla sentenza dei giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino), emessa nei giorni scorsi, dovrà anche risarcire in sperata sede, sia la vittima che i suoi genitori, assistiti dall’avvocato Mario Coppola come parti civili. In loro favore è stata già disposta una provvisionale di 15mila euro.

I giudici hanno poi disposto l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio inerente alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno, nonché dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. E ancora, l’interdizione in perpetuo da incarichi nelle scuole e da ogni ufficio in strutture pubbliche e private, frequentate da minori.

L’imputato rispondeva del reato di pornografia minorile e nei suoi confronti il pm d’udienza, Patrizia Ciccarese, aveva chiesto la condanna a 7 anni di reclusione. Difeso dagli avvocati Luigi Covella e Claudio Mangia, potrà fare ricorso in Appello.

Le indagini, coordinate dal pm Simona Rizzo, hanno preso il via dalla denuncia dei familiari della minorenne. I fatti risalgono al mese di maggio del 2019.

Secondo l’accusa, la 13enne venne “istruita” e indotta a farsi filmare mentre era nuda e intenta a compiere atti di autoerotismo.  Il 20enne l’avrebbe poi “costretta” ad inviargli quei filmati che avrebbe poi provveduto, a sua insaputa, ad inoltrare ad alcuni suoi contatti su whatsapp.

Inizialmente, la Procura chiese l’archiviazione, ma in seguito si arrivò al rinvio a giudizio del giovane. Ed in queste ore, per lui è arrivata la condanna in primo grado che potrà essere appellata dalla difesa.



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