Abusi sui nipotini, “nonno orco” condannato a 14 anni di carcere

Secondo l’accusa il 71enne leccese, accusato di violenza sessuale aggravata, avrebbe molestato due nipoti ed un’altra minore di cui era zio “acquisito”.

Abusi sui nipotini per ben tredici anni e per il “nonno orco” arriva una dura condanna. Il gup Sergio Tosi ha inflitto 14 anni di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto della pena di un terzo), a carico di un 71enne leccese. E poi il risarcimento del danno in separata sede ed una provvisionale di 20 mila euro in favore di una delle tre vittime costituitasi parte civile ( attraverso la madre), con l’avvocato Francesca Soluri.

Inoltre, il giudice ha disposto alcune pene accessorie, tra cui l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela ed all’amministrazione di sostegno. Inoltre, dopo l’esecuzione della pena, l’uomo sarà sottoposto per due anni d una serie di misure di sicurezza.

L’imputato che rispondeva del reato di violenza sessuale aggravata è difeso dall’avvocato Federica Conte. Il legale, una volta depositate le motivazioni della sentenza, presenterà ricorso in Appello.

Secondo l’accusa, il nonno avrebbe molestato a partire dal lontano 2005 e fino al 2018, due nipoti ed un’altra minore di cui era zio “acquisito”. I fatti si sarebbero verificati tra le mura domestiche, quando i piccoli erano in sua compagnia.

In base a quanto emerso in fase d’indagini, tra il 2005 ed il 2008, il 71enne avrebbe costretto il nipote, di appena cinque anni, a compiere atti sessuali contro la sua volontà, durante il riposo pomeridiano nel letto matrimoniale o la sera sul divano mentre gli faceva vedere alla TV programmi per adulti.

Il presunto “nonno orco”, tra il 2007 ed il 2010, avrebbe abusato anche della nipotina di anni 13, fino all’età di 16. Non solo attraverso palpeggiamenti nelle parti intime, ma costringendola a subire rapporti sessuali completi in camera da letto.

Infine nell’agosto scorso, il 71enne avrebbe molestato una 12enne (di cui era zio acquisito) con toccatine e baciandola in bocca contro la sua volontà.

L’inchiesta

A dare il via alle indagini, coordinate dal pm Maria Rosaria Micucci, sono state le confidenze fatte dall’ultima vittima, prima alla zia e poi alla madre, confluite in una denuncia. Il 71enne venne arrestato e condotto in carcere, a seguito dell’ordinanza emessa dal gip Antonia Martalò. Il giudice sottolineò infatti l’attendibilità delle dichiarazioni rese (una di esse venne ascoltata attraverso l’incidente probatorio).

Tale tesi, venne pienamente condivisa dai giudici del Tribunale del Riesame. Inoltre, l’età avanzata dell’uomo non è stata ritenuta un’attenuante per evitargli il carcere, poiché il Riesame rimarca come “abbia continuato fino al suo arresto a perpetrare le condotte illecite che hanno riguardato praticamente tutta la sua vita e che hanno visto vittime almeno una decina tra cognate, figli e nipoti“. Durante le indagini, infatti, sarebbero emersi altri presunti abusi su elementi della stessa cerchia familiare.



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