La task force voluta per contrastare il caporalato continua puntare i riflettori sulle campagne (e non solo) del Salento allo scopo di contrastare i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. A dimostrazione che il triste fenomeno non è ancora stato sconfitto, qualche imprenditore finisce ancora nei guai. Questa volta è accaduto a Collemeto, frazione di Galatina dove i militari della stazione locale, insieme ai carabinieri del Nucleo Investigativo, del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) e del Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) che compongono il pool di esperti pronto ad affrontare e risolvere il problema, hanno deferito in stato di libertà una 27enne di Galatina, M.S. le sue iniziali. La donna è finita nei guai in qualità di amministratore unico dell’azienda agricola di Collemeto finita al centro dell’attenzione degli uomini dell’Arma.
Il controllo
Durante il controllo, i militari hanno costatato la presenza di quattro operai di cui 3 di nazionalità indiana. Ma l’amministratore avrebbe omesso di adempiere agli obblighi di formazione ed informazione dei dipendenti. Non solo, avrebbe dimenticato di concedere a lavoratore che non ha ancora compiuto i 18 anni i due due giorni riposo settimanale previsti. Se non bastasse avrebbe tralasciato di predisporre procedure autocontrollo sistema Haccp per allevamento Bovino e Ovicaprino per produzione latte.
Alla fine, sono state elevate sanzioni amministrative per 23.340 euro.
