Non sono stati solo gli automobilisti a finire nel mirino dei Carabinieri della Compagnia di Casarano, impegnati in una serie di controlli nel territorio di competenza. Gli uomini in divisa, insieme al personale del Nas e del Nil di Lecce, hanno acceso i riflettori anche sulle aree abbandonate, di degrado e nei luoghi frequentati dai giovani. E i risultati non sono mancati.
Per «introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi» è finito nei guai un 42enne senegalese, residente a Poggiardo. È stato ‘sorpreso’ all’interno del mercato con 28 paia di scarpe sportive, di diverse marche ma tutte palesemente contraffatte. La merce è stata sottoposta a sequestro.
Sei persone, di cui un minorenne, sono state denunciate a piede libero per “guida sotto alterazione psicofisica corredata uso sostanze stupefacenti”. In soldoni si sono stati pizzicati alla guida (il minorenne di un ciclomotore, gli altri dell’auto) dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Ben più alto il numero dei ‘furbetti’ al volante: durante i controlli alla circolazione stradale sono stati infatti multati, 63 automobilisti, che avevano ‘dimenticato’ di allacciare le cinture di sicurezza.
Tre soggetti, invece, sono stati segnalati alla Prefettura per “uso non terapeutico di sostanze stupefacenti”. I guai per loro sono cominciati durante la perquisizione personale quando sono stati trovati in possesso di modiche quantità di “marijuana” e “cocaina”.
Per quanto riguarda il capitolo esercizi pubblici, sono stati multati diversi locali. Contravvenzioni amministrative, per un valore complessivo di 28.000 euro, ad un un’attività di ristorazione nel centro di Carasano per diverse violazioni: dal “lavoro nero” alla “omessa tracciabilità delle retribuzioni” senza dimenticare l’ “omessa sorveglianza obbligatoria dei lavoratori e omessa comunicazione agli enti preposti dell’impiego dei lavoratori”.
Quattromila euro di multa, invece, per un’altra attività di ristorazione per l’ampliamento abusivo di locale per la somministrazione di alimenti e “omessa sorveglianza obbligatoria dei lavoratori e omessa comunicazione agli enti preposti dell’impiego dei lavoratori”
