Convivente maltrattata e segregata in casa: magliese condannato a 2 anni e mezzo

L’imputato, 44enne, dovrà anche risarcire in separata sede e con una provvisionale di 5 mila euro, la parte civile, assistita dal legale Giuseppe Presicce.

maltrattamenti

Avrebbe chiuso in casa la convivente, minacciandola di morte in più occasioni. Arriva la condanna a 2 anni e mezzo per un 44enne di Maglie. Il giudice monocratico Alessandra Sermarini lo ha ritenuto colpevole dei reati continuati di maltrattamenti in famiglia (assorbendo il reato di sequestro di persona) e di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (riqualificando l’accusa di estorsione).

L’imputato dovrà anche risarcire in separata sede e con una provvisionale di 5 mila euro, la parte civile, assistita dal legale Giuseppe Presicce. Invece, il 44enne magliese è difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia che presenterà ricorso in Appello, non appena depositate le motivazioni della sentenza.

In precedenza, il vpo d’udienza Antonio Zito ha invocato la condanna ad una pena di 6 anni.

I fatti si sono verificati tra aprile del 2013 ed ottobre del 2014. L’uomo avrebbe tenuto la convivente segregata nell’abitazione, sotto minacce di morte, impedendole di avere contatti con l’esterno e sottraendole la scheda personale del telefonino.

In un’occasione, secondo l’accusa, l’avrebbe anche costretta a cedergli la somma di 2.500 euro.



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