L’Italia, il paese di Leonardo da Vinci, di Donatello e di Michelangelo, la Nazione della cappella sistina e di capolavori che tutto il mondo ci invidia, la terra di eccellenze nel campo della moda, del cibo e della scienza, sta mostrando il suo volto migliore per affrontare l’emergenza causata dal Coronavirus, ma anche quello peggiore. Dopo il discorso del Premier Giuseppe Conte che ha fatto ‘irruzione’ nelle case per annunciare misure ‘pesanti’ contro il covid-19, che ha messo a dura prova il sistema sanitario delle regioni più organizzate, gli italiani invitati a restare a casa cosa hanno fatto?
Hanno preso d’assalto i supermercati aperti h24, in barba alla distanza di sicurezza e alle ‘regole’ di buon senso. Eppure, era stato detto a chiare lettere che non sarebbero stati chiusi i negozi di generi alimentari. Niente. La paura ha spinto molti cittadini ad affollare gli ingressi, dove si sono create lunghe file, per fare scorte. Nei carrelli provviste da guerra: patate, biscotti, latte, zucchero e chili di farina. Sui social le immagini da ‘vergogna’. La condanna è unanime.
Un po’ come era accaduto per i fuori-sede che hanno preso d’assalto la stazione di Milano alla ricerca dell’ultimo treno in partenza per il Sud. Prima ancora, era accaduto con la movida, con quei giovani spavaldi che Spritz in mano hanno sfidato il pericolo-contagio bevendo stretti stretti nei locali come nei pub. Ci si abbraccia, ci si bacia, spalla a spalla pronti a ‘far serata’. Tanto – hanno dichiarato ai microfoni dei giornalisti che chiedevano lumi – colpisce solo i “vecchi”.
Eh no, sfugge ancora qualcosa a questi ‘festaioli’ e agli italiani in generale. Stare a casa non è una punizione, ma un modo per salvare la vita ad un nonno o ad una notta più in là con gli anni, ad un fratello che non sta bene, ad una sorella, ad un figlio o una figlia. Non è il Coronavirus che fa paura, ma la mancanza di posti in terapia intensiva. Se il numero dei ricoveri cresce, quegli angeli che stanno lavorando ininterrottamente saranno costretti a scegliere chi lasciar morire. Chi curare e chi no.
Non è bastata la chiusura delle scuole (che da molti è stata presa come vacanza) o delle chiese, cosa che mai era avvenuta nella storia? Non è bastata la zona rossa in Lombardia e nelle altre province a rischio? Ora tutta l’Italia è blindata e ognuno è chiamato a fare il suo compito. “Dobbiamo essere tutti disposti a fare dei sacrifici. Di fronte abbiamo un nemico pericoloso. Il virus ci ha cambiato la vita e, adesso, ognuno di noi deve stare a casa. Vanno seguite le regole o sarà la catastrofe”, ha spiegato il virologo Roberto Burioni. Ecco bisogna evitare la ‘catastrofe’.
Forza Italia!
