Coronavirus, inferno nella casa di cura di Soleto: muoiono altri due anziani positivi

Due anziani ospiti della Casa di Cura di Soleto sono scomparsi nelle scorse ore: avevano gravi patologie pregresse, aggravate dalla copresenza di una infezione da Covid 19.

Se nel Salento il numero dei contagi cresce in maniera costante e le misure restrittive adottate dal Governo sembrano funzionare per evitare la diffusione dei contagi, drammaticamente diversa è la situazione all’interno della casa di cura di Soleto, dove è scoppiato un piccolo focolaio dopo la morte di un’anziana ospite, poi risultata positiva al Covid19. Al già tragico bilancio, nel pomeriggio di ieri sono aggiunti due decessi, persone di 89 e 91 anni spirate a causa di gravi patologie pregresse (neolplasie) ‘aggravate’ dalla presenza dell’infezione. Sale anche il numero dei contagi, ma si tratta di un dato destinato ad aumentare nelle prossime ore perché mancano ancora i risultati di molti tamponi. Certo è che nella mappa disegnata dal Bollettino della Regione Puglia, il comune è stato colorato di rosso, segno che i casi registrati sono più di 50, mentre al primo cittadino Graziano Vantaggiato ufficialmente sono stati comunicati 31 casi come aveva comunicato nel video in cui parlava dell’inferno scoppiato nella residenza socio assistenziale.

La situazione è delicata, un infermo come lo aveva definito il Sindaco, ma non ci sono solo brutte notizie. Quattro ospiti, negativi al Covid19, sono stati trasferiti nella casa di cura San Francesco. E dopo un iniziale “smarrimento” dovuto alla mancanza di personale medico e sanitario, al momento sembrano garantite cura e assistenza agli ospiti ancora ricoverati nella struttura. Ogni turno – uno la mattina, uno il pomeriggio e uno la notte – sono garantiti un medico, due infermieri e otto operatori socio-sanitari. Più tutto il personale che si occupa delle pulizie, della gestione della biancheria o dei pasti.

Il 26 marzo, il direttore generale della Asl di Lecce – informato dalla Prefettura e dal Sindaco di Soleto della situazione scoppiata nella casa di cura La Fontanella – aveva inviato due medici del Pronto Soccorso del Vito Fazzi per verificare le condizioni di salute degli ospiti e somministrare le terapie in base ai bisogni di ciascun anziano. La mattina del 27 marzo, il Direttore del Distretto socio Sanitario di Galatina, competente per territorio, era stato incaricato di coordinare gli interventi utili per fronteggiare l’emergenza nella Rssa. L’assistenza medica era stata affidata ad un gruppo di medici dell’azienda mentre quella tutelare e assistenziale per gli ospiti a infermieri OSS e al personale di Sanitaservice.

Un numero per le famiglie

Dal 28 marzo è stato attivato un servizio di accettazione e trattamento delle richieste di informazioni sanitarie provenienti dai familiari degli ospiti (dalle 8.00 alle 20.00).

Alcuni problemi di comunicazione con le famiglie, riscontrate nella fase di avvio, sono da imputare alla mancata conoscenza diretta dei medici di tutti gli ospiti e dalla necessità di effettuare una prima valutazione clinica anche finalizzata all’eventuale ricovero dei Covid positivi e sintomatici. Dai prossimi giorni, i familiari potranno parlare attraverso una videochiamata con i propri cari ospiti nella Rssa. E qualora le condizioni cognitive dei pazienti non dovessero consentirlo, le informazioni saranno date direttamente dai medici o dagli infermieri.



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