A caccia con richiami elettroacustici vietati dalla legge, denunciate sei persone

Sono stati deferiti alla Procura della Repubblica, con la contestazione di esercizio dell’attività venatoria con mezzi non consentiti

La pratica illegale di esercitare la caccia con richiami elettroacustici è, purtroppo, ancora diffuso nel Salento. L’utilizzo di tali apparecchi, è espressamente vietato dalla Legge 157/1992 (Legge-quadro sulla fauna omeoterma e sul prelievo venatorio, che prevede la confisca degli stessi come conseguenza della condanna in sede penale).      Tali strumenti rendono sicuramente più agevole, per i cacciatori, avvicinare la selvaggina, attraverso la riproduzione dei richiami della specie, ma proprio per questo la norma non consente questo vantaggio artificioso e determinante.

Tra l’altro, per gli organi di controllo, i Carabinieri Forestali, risulta oltremodo difficile individuare tali apparecchi, spesso ingegnosamente occultati, e ancor più i loro proprietari, che per lo più agiscono a distanza con telecomandi temporizzati, sempre più di frequente installati su telefoni cellulari.

L’attività di contrasto richiede presenza costante, lunghi pattugliamenti mirati e perseveranza. In questo periodo il Gruppo Carabinieri Forestale di Lecce ha disposto un’ intensificazione dei controlli, per contrastare in modo deciso l’ esercizio venatorio illegale. Così, solo nell’ ultimo fine settimana i Militari hanno denunciato 6 cacciatori, uno rispettivamente a Gallipoli, in località “Santo Stefano”, a Nardò, in località “Console”, a Guagnano, in contrada “San Gaetano”, a Campi Salentina, in località “Rene” e due a Veglie, in zona “Montecocco” (i primi due dal Nucleo Forestale di Gallipoli, gli altri quattro dal Nucleo Forestale di Lecce).

In tutti i suddetti casi l’attività venatoria era diretta al passo dei tordi, di cui erano stati già abbattuti alcuni esemplari. Questi sono stati sottoposti a sequestro, così come i fucili e le munizioni. I sei soggetti sono stati invece deferiti alla Procura della Repubblica di Lecce, con la contestazione dello stesso reato: esercizio dell’ attività venatoria con mezzi non consentiti, sanzionato a norma dell’ art. 30, comma 1, lett. h) della richiamata Legge 157/1992.

Nel caso del cacciatore di Nardò, inoltre, gli si è fatta disinstallare dal telefono cellulare l’applicazione che regolava il funzionamento del richiamo elettroacustico.