Prosegue con proficui risultati la collaborazione fra Carabinieri Forestali e Nucleo di Vigilanza Ambientale regionale, incentrata sul controllo sulle attività estrattive nel Salento e denominata “Operazione stone waste”.
L’ultimo “blitz” dei Militari del Nucleo Forestale di Gallipoli e del Nucleo Investigativo (Nipaaf) di Lecce, insieme ai funzionari della Regione Puglia, è stato condotto in un’ area dell’agro gallipolino, la contrada “Mater Gratiae”, caratterizzata da vaste estensioni a formare un importante comprensorio per l’attività estrattiva.
Le ricognizioni effettuate con l’ elicottero dei Carabinieri e con i droni del Nucleo regionale hanno fornito un prezioso contributo alla pianificazione dell’ operazione.
Dagli accertamenti svolti è stato appurato che due delle cave del comprensorio, tuttora in esercizio, venivano sfruttate in assenza dell’autorizzazione.
Per questo sono state sottoposte a sequestro penale preventivo, per impedire la prosecuzione dell’attività illegale: le aree cui sono apposti i sigilli misurano, rispettivamente 1,70 ettari di superficie per 12-18 metri di profondità e 0,80 ettari per 12 metri di scavo.
Sono stati sequestrati anche rifiuti da estrazione accantonati sul posto, macchine tagliablocchi, un autocarro ed un’ ulteriore superficie, di circa 100 metri quadri, dove era stata allestita, di fatto, una discarica di rifiuti speciali (fresato di asfalto, materiale da demolizioni edili, tubi in plastica fuori uso).
I Carabinieri Forestali ed il Nucleo di Vigilanza Ambientale Regionale hanno quindi proceduto a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce tre persone (il proprietario delle aree di cava, un 49enne e i due amministratori della società di gestione delle attività estrattive, rispettivamente di 35 e 41 anni), per i reati, in concorso, di cui agli articoli 7 e 19 del D.Lgs. 117/2008 (norma-cornice sulla gestione dei rifiuti da attività estrattive) e art. 256 del D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) per gestione di rifiuti non autorizzata da attività estrattiva esercitata da ditte, art. 452 del Codice Penale (inquinamento ambientale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico), nonché per mancata nomina del direttore responsabile di cava, mancata presentazione del documento di salute e sicurezza e del documento sulla stabilità dei fronti, come prescritto dalla Legge 624/1996 (relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori nell’ esercizio di attività estrattive).
Naturalmente, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.