A caccia con richiami vietati prima dell’apertura della stagione venatoria, denunciato 66enne

L’uomo aveva già abbattuto un esemplare. Il richiamo elettroacustico, così come il fucile, le munizioni ed il capo abbattuto sono stati sottoposti a sequestro

La stagione venatoria in Puglia non è ancora iniziata (si parte ufficialmente il 15 settembre, con pre-apertura, limitata a poche specie abbattibili, dal 1° settembre) e già in Salento si registrano i primi episodi di bracconaggio.

Nelle campagne di Neviano, nel corso di una perlustrazione, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli hanno notato l’emissione di un segnale che riproduceva il verso del beccafico, poi risultato provenire da un apparecchio elettroacustico, il cui utilizzo è vietato dalla legge-quadro sulla caccia,  n. 157 del 1992, e di rimando dalla normativa regionale, la L.R. 59 del 2017.

Dopo un breve appostamento, i Militari hanno individuato il proprietario del richiamo, un 66enne della zona, che aveva già abbattuto un capo di avifauna.

I Carabinieri Forestali hanno proceduto quindi a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce, in stato di libertà, il bracconiere, contestandogli i reati di cui all’ art. 30, comma 1, lett. h) della legge nazionale, per utilizzo di mezzi non consentiti ed abbattimento di specie al di fuori di quanto previsto dal calendario venatorio regionale.

Il richiamo elettroacustico, così come il fucile, le munizioni ed il capo abbattuto sono stati sottoposti a sequestro penale.

L’episodio evidenzia come, in talune zone dell’ agro salentino, nonostante la serrata azione di contrasto approntata dai Carabinieri Forestali dei  Nuclei presenti sul territorio (Lecce, Gallipoli, Maglie, Otranto e Tricase), il fenomeno del bracconaggio non sia stato ancora sradicato.

L’ azione repressiva contro l’ esercizio illegale della caccia, pertanto, continuerà con rinnovato impegno anche nella stagione che sta per iniziare, per assicurare la corretta fruizione del territorio, in un’ ottica di legalità a tutela dell’ ambiente e di tutta la comunità salentina, nonché degli stessi cacciatori rispettosi delle norme.

Naturalmente, essendo il procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari, la persona segnalata è da ritenersi sottoposta alle indagini stesse e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.



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