Rifiuti pericolosi smaltiti illecitamente in un’autofficina, denunciato il titolare

Al proprietario i Carabinieri Forestali hanno contestato il reato di gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi

Nell’ambito della campagna di controllo per il contrasto all’esercizio abusivo dell’attività di autoriparazione ed all’illecita gestione dei rifiuti che ne derivano, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Lecce sono intervenuti presso un’ officina meccanica del capoluogo, accertando illeciti nella conduzione della stessa.

In particolare, i Militari hanno verificato che l’officina era sprovvista di sistema di raccolta e convogliamento delle acque di prima pioggia e di lavaggio, obbligatorio ai sensi del Regolamento Regionale n. 26 del 2013, che prescrive la raccolta in apposite vasche a tenuta stagna, per la successiva depurazione, per scongiurare la dispersione nel suolo e nel sottosuolo di sostanze che possono anche essere pericolose.

Inoltre, i Forestali hanno constatato che, a fronte dei materiali di consumo acquisiti per l’esercizio dell’ attività, non vi era traccia di registrazione dei rifiuti prodotti con il  loro utilizzo. Pertanto, al titolare dell’officina, deferito alla Procura della Repubblica di Lecce, è stato contestato il reato di gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi, di cui all’ art. 256, comma 2, lett. a) e b) del Decreto legislativo n. 152/2006 (cosiddetto “Testo Unico Ambientale”) oltre a quello di cui all’ art. 137, comma 9, dello stesso decreto, per lo scarico di acque non regolamentato come sopra.

Il Nucleo Forestale di Lecce, in particolare, sta intensificando i controlli presso gli autoriparatori della città e del suo hinterland, ove risulta ancora diffuso lo smaltimento illegale quando non addirittura l’ esercizio abusivo; quest’ ultimo non solo è lesivo nei confronti di chi opera nel settore secondo la legge, con gli investimenti tecnici ed il rispetto dei requisiti dalla stessa previsti, ma implica sempre ad una gestione illecita dei rifiuti prodotti con l’ attività, spesso pericolosi, ed abbandonati sul suolo o nel sottosuolo, con conseguenti danni all’ ambiente.



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