Tenta di impiccarsi nel carcere di “Borgo San Nicola”, detenuto salvato dagli agenti penitenziari

Il tentativo di suicido nella nottata appena trascorsa presso la casa circondariale leccese. L’uomo, soccorso dai poliziotti, adesso si trova ricoverato in prognosi riservata presso il “Vito Fazzi”.

Provvidenziale è stato l’intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria, altrimenti, adesso, staremmo a parlare di un dramma, l’ennesimo, consumatosi nelle carceri italiane.

Nella nottata appena trascorsa, le lancette dell’orologio segnavano all’incirca le 02.45, presso la casa circondariale di “Borgo San Nicola” a Lecce, un detenuto extracomunitario ha tentato di togliersi la vita impiccandosi con  mezzi rudimentali,

L’uomo, affetto da problemi psichiatrici e ristretto al reparto C1, già autore nei giorni scorsi di atti di autolesionismo e stato salvato in extremis, ripetiamo, dai poliziotti e, trovato privo di sensi, dopo essere stato rianimato e condotto d’urgenza presso l’ospedale “Vito Fazzi” dove si trova ricoverato in prognosi riservata .

Non sono più rinviabili interventi urgenti e indifferibili  da parte del Governo e dell’Amministrazione Penitenziaria, altrimenti, in futuro, si potrebbe avere a che fare con maggiori e più  gravi conseguenze”, afferma in una nota Pasquale Montesano, Segretario Generale Aggiunto di Osapp.

“La Polizia Penitenziaria nonostante le difficili condizioni lavorative e la gravissima carenza degli organici continua a operare costantemente per la salvaguardia della vita umana”, prosegue.

“Il sistema penitenziario pugliese ultimamente sta attraversando il periodo più buio degli ultimi anni soprattutto per quel che riguarda le condizioni  di lavoro.

Al momento le carceri della regione sono le più affollate, con un tasso del 161%, seguita dalla Lombardia con il 137%.

Se poi si guarda ai singoli istituti, a Taranto come a Foggia e non solo,  è stata raggiunta o superata la soglia del 200%, numeri non molto diversi da quelli che si sono registrati ai tempi della condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (l’Italia è stata condannata l’8 gennaio 2013 dalla Corte di Strasburgo per le condizioni disumane dei detenuti per sovraffollamento).

Il nostro plauso – conclude Montesano – continua a essere rivolto agli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture territoriali e, a quelli di Lecce   nella circostanza, che con dedizione e professionalità hanno evitato maggiori e più gravi conseguenze, continuando a garantire uno standard di ordine e sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari”.



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