“Incontrai il sindaco di Carmiano per definire un affare”, le nuove dichiarazioni di Tommaso Montedoro

Il neo collaboratore di giustizia ha riferito di un incontro con Giancarlo Mazzotta per un prestito bancario relativo all’apertura di un centro commerciale nel Basso Salento, in cambio dell’appoggio in campagna elettorale.

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Le dichiarazioni del pentito Tommaso Montedoro irrompono nell’udienza preliminare relativa ad una vecchia inchiesta sulla Banca di Credito Cooperativo Terra d’Otranto.

Il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha depositato uno stralcio riassuntivo di un nuovo verbale del neo collaboratore di giustizia. Montedoro, infatti, il 19 ottobre scorso avrebbe parlato con gli inquirenti (tra cui il Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris) riferendo  anche di un incontro avvenuto a Casarano, con il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta. Il motivo di quest’appuntamento? Un prestito bancario per l’apertura di un centro commerciale nel Basso Salento (assieme ad alcuni calabresi ), in cambio dell’appoggio in campagna elettorale.

In particolare, secondo quanto riferito da Montedoro, i due si sarebbero incontrati in un bar e Mazzotta avrebbe promesso di interessarsi alla vicenda, offrendo l’apertura di linee di credito presso due istituti bancari. Inoltre, avrebbe regalato a Montedoro un paio di costose scarpe Hogan. In realtà, come riferito dallo stesso pentito, dell’affare non se ne fece niente, perché nel frattempo egli venne arrestato.

Intanto, il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, attraverso il proprio legale Pantaleo Cannoletta, smentisce categoricamente di avere mai conosciuto e addirittura incontrato, Tommaso Montedoro.

Il gip Vincenzo Brancato ha rinviato l’udienza al prossimo 19 novembre per un difetto di notifica agli imputati.

L’inchiesta

La Procura di Lecce, nei mesi scorsi, ha chiuso l’inchiesta sul rinnovo del consiglio d’amministrazione della Banca di Credito Cooperativo Terra d’Otranto, condizionato secondo l’accusa, da presunte ingerenze della Sacra Corona Unita.

L’avviso di conclusione vede coinvolte dieci persone: il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, 48 anni, all’epoca soci e ed amministratore di fatto della banca; Ennio Capozza, 62 anni, di Lecce, nelle vesti di visurista a contratto per la banca; Tommaso Congedo, 42 anni, di Monteroni, direttore di filiale; Luciano Gallo, 50 anni, di Martano; Dino Mazzotta, 42 anni, di Carmiano; Giovanni Mazzotta, 53 anni, di Monteroni, detto “Gianni Conad”; Saulle Politi, 46 anni, di Monteroni; Italo Potì, 82 anni, di Melendugn; e Maria Grazia Taurino, 53 anni, di Carmiano, addetta ai mutui.

La posizione di Giuseppe Caiaffa, 57 anni, di Carmiano, consigliere uscente, e di Giovanni Mazzotta, 53 anni, di Monteroni, detto “Gianni Conad” è stata stralciata durante l’udienza preliminare di oggi.

Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura di: estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata e consumata, violenza privata, tentata concussione.

Al sindaco di Carmiano viene contestato di aver favorito il fratello Dino per ottenere la presidenza a scapito dell’altro concorrente Giulio Ferreri Caputi. In che modo? Attraverso svariate false autenticazioni delle firme dei soci per votare per la lista capeggiata da Dino Mazzotta.

L’inchiesta coordinata dal pm Carmen Ruggiero è stata condotta dai carabinieri del Ros e della Compagnia di Campi Salentina. Gia il 14 maggio del 2014 vi furono una serie di perquisizioni ed i sequestri nella sede di viale Leopardi a Lecce, dell’istituto di credito.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati:Paolo Spalluto, Massimo Bellini, Luigi e Roberto Rella, Carlo Sariconi, Antonio Savoia, Laura Minosi, Filippo Orlando, Salvatore Pino, Paolo Pepe, Roberto Ruggiero.



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