Prosegue il risanamento ambientale di Torre Squillace, diffida a imbarcazioni ormeggiate abusivamente

La Guardia Costiera ha affisso le diffide sui natanti ormeggiati nelle acque destinate alla balneazione. I proprietari hanno tempo sino a sabato per rimuoverle

Continuano le operazioni di risanamento ambientale e ripristino della legalità nell’insenatura di Torre Squillace. Nella giornata di ieri i militari dell’ufficio locale marittimo Torre Cesarea della Guardia Costiera hanno affisso sei diffide su altrettanti natanti ormeggiati abusivamente nell’insenatura, nelle acque destinate alla balneazione. I proprietari hanno tempo sino a sabato per rimuovere le imbarcazioni. Dopo questa scadenza il Comune di Nardò interverrà per la rimozione forzata.

Le operazioni di bonifica dello specchio d’acqua di Torre Squillace da centinaia di corpi morti abbandonati illegalmente in oltre 50 anni di ormeggio abusivo sono iniziate oltre un anno fa grazie alla proficua sinergia tra Comune di Nardò, Capitaneria di Porto di Gallipoli, Ufficio Locale Marittimo Torre Cesarea e Area Marina Protetta “Porto Cesareo” con la preziosa collaborazione del Comitato di Quartiere di Torre Squillace e Villaggio San Lorenzo.

Questo tratto di territorio neretino, per anni abbandonato all’abusivismo edilizio e all’illegalità, ospita oltre 200 metri di spiaggia di finissima sabbia che è stata restituita alla comunità già dalla scorsa stagione. Un intervento che ha visto, anche in questo caso, il coinvolgimento dei residenti.

“Negli ultimi anni – ricorda l’assessore al Demanio Andrea Giuranna – l’amministrazione comunale ha contribuito in maniera decisiva a risolvere quasi definitivamente il problema degli ormeggi abusivi, che è una questione legata al decoro e alla legalità, ma anche alla sicurezza dei bagnanti. Ma, come dimostrano questi episodi, c’è ancora qualcuno che ha bisogno di qualche ‘promemoria’ sulle regole e sul rispetto del contesto ambientale. In generale, però, possiamo affermare che siamo riusciti a raggiungere un risultato storico a tutela di un tratto costiero molto prezioso, per il quale è stato fatto uno sforzo congiunto di istituzioni pubbliche e di cittadini”.