Colpi di pistola contro l’auto di Don Antonio Coluccia, il prete antimafia rompe il silenzio a Storie Italiane

A Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele, Don Antonio Coluccia ha rotto il silenzio e ha risposto pubblicamente alle intimidazioni subite a Specchia.

Dopo il gesto dal chiaro sapore intimidatorio contro l’auto di Don Antonio Coluccia, il prete degli ultimi, conosciuto per il suo impegno contro la criminalità organizzata, ha rotto il silenzio. E lo ha fatto a «Storie Italiane», la trasmissione condotta da Eleonora Daniele in onda su Rai1.

Il Sacerdote, originario di Specchia, era tornato in Salento per partecipare ad un incontro sulla legalità, in programma nell’aula consiliare di Supersano.

«Sabato – ha raccontato – sono arrivato, da Roma, in questo comune della provincia di Lecce. Qualcuno sperava, attraverso un atto vile, di ostacolare il mio arrivo in questo territorio. Su un manifesto appeso con la mia foto, mi sono stati coperti gli occhi con una scritta in arabo che ha un significato che può essere “buon appetito” oppure “buono da mangiare”. Dico chiaramente che posso essere indigesto».

Il riferimento è quanto accaduto qualche giorno fa, venerdì sera con esattezza. Qualcuno, con la complicità del buio, ha staccato la scritta da un manifesto che pubblicizzava una cena solidale e multiculturale, per incollarla su quello che annunciava l’incontro, coprendo gli occhi del parroco. «I miei occhi sono fatti per vedere e nessuno me li può chiudere», aveva detto in apertura della manifestazione.

Sembrava una bravata, ma l’indomani l’auto dell’Opera Don Giustino di cui è fondatore, una vecchia Alfa Romeo 166, di colore grigio, è stata crivellata di colpi d’arma da fuoco, forse una pistola calibro 9.

«Il tragico evento ha riguardato la macchina con cui giro tutta l’Italia, per fare degli incontri su costituzione e cittadinanza evangelica Mi impegno educando i giovani e testimoniando che è possibile cambiare. Mi rivolgo soprattutto ai ragazzi, spiegando loro che il mondo della droga li spoglia della loro dignità e gli ruba i sogni. Soprattutto li esorto a non prestare il fianco alle organizzazioni criminali sul territorio: questo – ha raccontato Don Antonio Coluccia – lo faccio su tutto il territorio nazionale, dovunque sono, e soprattutto nel Salento, dove ci sono organizzazioni malavitose che cercano di tenere il controllo del territorio».



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