Voleva donare gli organi e lo ‘scrive’ sulla carta di identità: il gesto di un 35enne che salverà altre vite

Il donatore, un uomo di 35 anni residente fuori regione, aveva espresso in vita la propria volontà tramite una dichiarazione sottoscritta all’atto del rilascio della carta di identità presso la propria città di residenza.

C’è un lato della carta d’identità elettronica a cui nessuno fa caso, che passa inosservato. “Nascosto” nella tessera dotata di microchip che ha mandato in pensione i vecchi documenti cartacei c’è l’animo sensibile di chi sceglie di donare gli organi e i tessuti per aiutare gli altri. Un modo di tendere la mano a chi, in attesa di trapianto, aspetta solo un gesto.

Aveva detto sì un 35enne residente fuori regione, deceduto nella notte nell’Ospedale di Gallipoli a causa di una grave patologia.

Grazie al suo consenso – espresso in vita con una dichiarazione sottoscritta all’atto del rilascio della carta di identità – i suoi organi ora salveranno altre vite. È ancora in corso al “Sacro Cuore di Gesù” il prelievo di fegato, reni e cornee del giovane.

L’iter, delicato quanto complesso, è cominciato come prevede la legge con la certificazione della morte celebrale, sotto il coordinamento del dr. Franco Mosticchio (direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione). È un passaggio doloroso, ma necessario per dare il via alla donazione che si concluderà con le analisi per verificare l’idoneità degli organi e la ricerca delle persone compatibili.

Gli organi dell’uomo andranno ora a pazienti in attesa di trapianto: il fegato a Palermo, da dove è arrivata un’équipe chirurgica dell’ISMETT i reni al Policlinico di Bari, mentre le cornee saranno prelevate dall’équipe dell’Unità di Rianimazione di Casarano.

«Un gesto di grande generosità – spiega il direttore medico del presidio, Egidio dell’Angelo Custode – che vorremmo vedere sempre più spesso nel nostro ospedale ed è per questo che ogni occasione è buona per sensibilizzare le persone all’importanza fondamentale che riveste la donazione d’organi e tessuti».

Un percorso difficile che mette alla prova le famiglie e le diverse équipe chirurgiche impegnate, ognuno per la sua parte, a dare un senso al dolore profondo della perdita di una vita.

Sentite condoglianza alla moglie, ai genitori ed ai familiari tutti che in un momento di sofferenza hanno rispettato la volontà del loro caro. Massimo sostegno alle strutture ed alle equipe da parte della Pubblica Assistenza Socio Sanitaria e Protezione Civile Life Guard.

In Pediatria arriva “l’albero della vita”: colorati portaflebo per i più piccini

Ma la “cultura della donazione” passa anche attraverso piccoli gesti, ugualmente significativi, come quello della Associazione “Gli Amici di Anastasia” che, sabato scorso, ha regalato dei coloratissimi portaflebo alla Pediatria dell’Ospedale gallipolino.

Una bella sorpresa che aiuterà i bambini ad affrontare più serenamente il “trauma” della flebo e darà alla corsia dell’ospedale un tocco decisamente più colorato. Le aste, e non è un dettaglio, si chiamano “Albero della vita”: una casuale quanto felice coincidenza a poche ore da una vitale donazione d’organi.

Alla breve e allegra cerimonia hanno partecipato la dott.ssa Assunta Sapia della direzione sanitaria, il direttore della Pediatria Alessandro Tronci, il personale sanitario, i volontari dell’associazione presieduta da Antonella Alfarano, i piccoli pazienti e i loro familiari.



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