Giro di droga sullo sfondo dell’omicidio Fasano: nuovo rinvio per l’emergenza covid-19. Niente sentenza

Il gup ha anche disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare e di prescrizione del reato. Un provvedimento che ha suscitato malumori nel collegio difensivo.

Era prevista per questa mattina la sentenza sul giro di droga che avrebbe fatto da “cornice” all’omicidio del giovane Francesco Fasano. L’udienza conclusiva del processo con rito abbreviato, dinanzi al gup Cinzia Vergine, infatti, si sarebbe dovuta celebrare al quarto piano del palazzo di giustizia di viale de Pietro.

Il giudice, però, rifacendosi al protocollo che regola la celebrazione dei processi con rito abbreviato in questa fase 2 dell’emergenza covid-19, ha rinviato di ufficio al 14 luglio. La decisione è stata comunicata, tramite la cancelleria, nella giornata di ieri.

Il gup ha poi disposto la sospensione dei termini di custodia cautelare e di prescrizione del reato. Un provvedimento che ha suscitato malumori nel collegio difensivo. In particolare, l’avvocato Mario Coppola, a margine della decisione del giudice, sostiene: “Non è giusto che a pagare le conseguenze del rinvio siano gli imputati. Non contesto la decisione adottata per ragioni di sicurezza anticontagio, ma il fatto che sia stata disposta la sospensione dei termini. Inoltre, si tratta del ben terzo rinvio per ragioni che non dipendono dagli avvocati e dai loro assistiti”.

Le richieste di condanna

Ricordiamo che, in una scorsa udienza, la Procura ha “presentato il conto” ai sei imputati coinvolti in un giro di droga che avrebbe fatto da “cornice” all’omicidio del giovane Francesco Fasano. Al termine della requisitoria, il sostituto procuratore Maria Vallefuocoha invocato la pena di 16 anni per: Pietro Bevilacqua, 33 anni e Biagio Manni, 51enne, entrambi di Melissano; 12 anni per Maicol Andrea Manni, 28enne di Melissano e Gianni Vantaggiato, 49enne, residente a Tonco (in provincia di Asti). Infine, 9 anni a Luca Piscopiello, 38 anni e Luca Rimo, 37 anni, entrambi di Melissano. Rispondono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

L’altro processo

Riguardo l’omicidio del giovane Francesco Fasano, invece, il processo con rito ordinario si sta celebrando dinanzi ai giudici della Corte di Assise. Sul banco degli imputati compaiono Daniele Manni, 40enne di Casarano e Angelo Rizzo, 24enne di Melissano. Sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili.

Gli imputati sono sono dagli avvocati: Mario Coppola, Francesco Fasano, Silvio Caroli, Luca Laterza, Antonio Savoia, Francesca Conte, Mario Ciardo, Attilio Nassisi, Ladislao Massari e Stefano Pati. I familiari di Francesco Fasano, invece, si sono già costituiti parte civile e sono assititi dagli avvocati Luigi Corvaglia e Claudio Miggiano.

Le indagini

Francesco Fasano, 22enne di Melissano venne freddato il 24 luglio del 2018 con un solo colpo di pistola alla tempia. Il corpo fu ritrovato intorno alla mezzanotte sulla strada provinciale 206 che collega Casarano a Ugento. Le indagini sull’omicidio del 22enne hanno permesso di individuare uno scontro in atto tra due fazioni createsi all’interno di una originaria associazione dedita al traffico di stupefacenti che operava nelle “piazze” di Melissano e paesi limitrofi.