Fidanzati uccisi a coltellate, ascoltato un 37enne. “È sospettato” ma la Procura smentisce

Un 37enne di Aradeo è finito al centro dell’indagine sul duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, ma la Procura è categorica “Non c’è nessun fermo e nessun interrogatorio”

È su “Andrea” che, in queste ore, si stanno concentrando gli investigatori per cercare di chiudere il cerchio sul duplice omicidio consumato in un condominio al civico numero 2 di via Montello. Andrea, il nome urlato da Eleonora Manta prima di morire, quando ha implorato al suo assassino di “fermarsi”. Non basta certo questo a fare di “Andrea” un killer spietato che ha tolto la vita all’arbitro Daniele De Santis e alla sua fidanzata. Da viale De Pietro non trapela nulla, la Procura si è chiusa in “silenzio” per concentrarsi sulle indagini, per chiudere il cerchio. Un silenzio interrotto quando ha dovuto smentire la notizia di un 37enne di Aradeo sospettato di essere l’autore del delitto, di essere lui l’uomo con la felpa e il cappuccio calato sul viso che alcuni testimoni hanno visto scappare a piedi con l’arma in mano. «Non c’è nessun fermo e né in Procura né in Caserma c’è attività di interrogatorio» precisano.

Sembrava che l’assassino avesse le ore contate e, invece, sotto i riflettori è finito un uomo la cui unica colpa è quella di chiamarsi Andrea.

L’autopsia conferma la violenza

Sono passate quasi 48 e sono ancora tante le domande senza risposta. Alcune potranno essere chiarite dall’autopsia affidata al medico legale Roberto Vaglio. Secondo quanto trapelato, l’esame confermerebbe la violenza con cui l’assassino si è accanito prima su Eleonora che si è accasciata a terra, sul pianerottolo in una pozza di sangue, poi su Daniele “finito” sulle scale.

Concluso l’accertamento, i corpi saranno restituiti alle famiglie per l’ultimo straziante saluto.

 



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