Il 13 febbraio 2025 un 47enne del Capo di Leuca dovrà presentarsi davanti al giudice monocratico della Prima Sezione Penale del Tribunale di Lecce per rispondere di gravi reati nei confronti dell’ ex convivente, una donna disabile con una invalidità civile al 74% che, dopo mesi di violenze subite in casa, ha deciso prima di rivolgersi ad un Centro Antiviolenza e poi a raccontare tutto alle Forze dell’Ordine per dare avvio all’ iter giudiziario necessario a preservare la sua incolumità e la sua serenità.
Pesanti le accuse a cui è chiamato a rispondere l’uomo. Sin dall’ inizio della relazione sentimentale sorta tra i due, l’imputato si sarebbe distinto per comportamenti vili: violenza verbale, offese, sputi e umiliazioni attraverso l’ostentata frequentazione di altre donne dopo essersi allontanato dall’ abitazione comune per rincasare poi ubriaco. Nel giro di pochissimo tempo la violenza verbale si è trasformata in violenza fisica arrivata al punto da cagionare alla donna lesioni personali quali un trauma facciale, trauma del rachide cervicale, escoriazioni al collo, trauma degli avambracci destro e sinistro guaribili in 25 giorni.
Ma le violenze non sono finite qui. L’uomo è accusato di aver poi cacciato la donna da casa, di averla obbligata a tornare prendendola a calci e schiaffi fino a mandarla definitivamente via dall’ abitazione.
La persecuzione sarebbe proseguita anche dopo, quando la donna ha smesso di interloquire con lui. Tanti i messaggi molesti finalizzati a riprendere la relazione, addirittura la richiesta di matrimonio e sentendosi inascoltato la minaccia di compiere atti autolesionistici e di avvisare i genitori di lei della presunta ripresa della relazione. Il tutto provocando ansia e paura nella donna. Adesso dovrà rispondere davanti al giudice dei suoi comportamenti e la donna spera che questo possa rappresentare per davvero la fine di un periodo buio che vorrebbe mettersi alle spalle.