Arriva l'assoluzione per il proprietario di un canile, accusato di non aver fornito la necessaria assistenza igienico-sanitaria ai suoi animali. Questi rispondeva di "abbandono di animali".
Il Vpo d'udienza, invece, ha chiesto la condanna ad 8 mesi. La vicenda salì alla ribalta mediatica, dopo un servizio andato in onda su "Striscia la Notizia", il 25 gennaio del 2010.
La sentenza del giudice monocratico della seconda sezione penale, però, non dice soltanto questo. La dr.ssa Silvia Saracino ha assolto anche alcuni animalisti e giornalisti, a loro volta accusati di aver falsamente rappresentato la situazione del canile ed offeso la reputazione del suo proprietario. Questi rispondevano dell'accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa. Infatti, il processo ha visto confluire in unico fascicolo, due distinti procedimenti. Per loro, il vpo ha invocato una condanna a 4 mesi, mentre per la responsabile di un'Associazione Ambientalista ha chiesto 6 mesi.
Dopo la denuncia per diffamazione da parte del gestore del canile e l'apertura di un'inchiesta, l'ex procuratore aggiunto Ennio Cillo avviò anche un’indagine per "detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura" (in seguito alla consulenza tecnica di un veterinario nominato dalla Procura), confluita nella stessa inchiesta. Secondo quanto sostenuto dalla difesa, però, gli accertamenti di alcuni veterinari della Asl, della Forestale, dei Nas e della Polizia Provinciale, avrebbero rilevato che il canile era "in regola".
Secondo l'accusa, il gestore del canile di Tricase avrebbe detenuto i cani a lui affidati, in condizioni incompatibili con la loro natura sotto il profilo igienico sanitario, fornendo loro un'alimentazione non sempre adeguata. Il reato sarebbe stato accertato in data antecedente al 10 gennaio del 2010.
Invece, sempre in base alla tesi della procura, due animaliste avrebbero inserito su Fb alcuni articoli e commenti offensivi sul canile, del tipo "lager", "un inferno" e rilasciato un'intervista nel corso della suddetta puntata di Striscia la Notizia". La stessa accusa di diffamazione riguarda la responsabile di un’Associazione Ambientalista ed alcuni giornalisti di testate locali e nazionali, soprattutto in relazione alle attività svolte dal gestore del canile, all'interno di esso.
Il proprietario del canile costituitosi anche parte civile è difeso dall'avvocato Mario Ciardo. Tra le parti civili, compare anche l’“Associazione Zampa Libera”. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Tony Indino, Riccardo Giannuzzi, Gian Domenico Daniele e Paolo De Giorgi.
Nel corso di un'udienza è comparso davanti al giudice nelle vesti di "testimone", l'inviato di Striscia, Edoardo Stoppa. Ricordiamo che incontrò il gestore del canile, alla presenza di alcuni volontari di associazioni ambientaliste per visitare la struttura; venne realizzato un servizio per una puntata del noto Tg satirico, nel gennaio di sei anni fa. Stoppa, nella deposizione in aula, ha testimoniato circa le condizioni precarie e disagiate, in cui erano costretti a vivere alcuni animali. I cani si presentavano alla sua vista, secondo quanto affermato dallo stesso Stoppa, con: "ulcerazioni sulle zampe, tumefazioni e ferite aperte". Ha poi aggiunto che "due cagnolini furono portati via e affidati ad un veterinario".
