
Al via i prelievi, nell’ambito dell’esame del Dna, per far luce sul giallo di Corigliano d’Otranto. Gli accertamenti disposti dal pubblico ministero Luigi Mastroniani, sono finalizzati all’identificazione del cadavere ormai scheletrizzato, che si presume sia dell’84enne Antonio Caracciolo.
Nella mattinata di oggi, presso il cimitero di Lecce, il medico legale Alberto Tortorella e la specialista in genetica, Giacoma Mongelli, hanno effettuato alcuni prelievi sui resti ossei. E in seguito la genetista procederà all’estrazione e poi alla comparazione del profilo genetico. I risultati del test del Dna si dovrebbero conoscere entro i prossimi 90 giorni.
Ricordiamo che nelle settimane scorse, Luigi Roberto Caracciolo, 55enne di Corigliano d’Otranto, figlio dell’84enne Antonio, era stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio, ma solo per permettere di effettuare tutti gli approfondimenti del caso. Inoltre, risponde, sempre a piede libero, di occultamento di cadavere.
L’indagato, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggeri, ha nominato, quale consulente di parte, in vista dell’esame del Dna, il genetista Tommaso Suppa.
E intanto, hanno già preso il via gli accertamenti sulle ossa, per cercare di risalire alle cause della morte e al periodo del decesso. Anche se non sembrerebbero esserci segni di violenza.
Nei giorni scorsi, il pm Luigi Mastroniani aveva disposto una doppia consulenza. Anzitutto, il suddetto esame del Dna sui resti ossei e poi una perizia per analizzare i dati contenuti nei telefonini sequestrati, alla ricerca di elementi utili alle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Maglie. Le operazioni peritali, affidate all’ingegnere Tania De Benedittis, in questo caso, avranno inizio il 9 giugno.
Il sospetto degli inquirenti è che Luigi Roberto Caracciolo, figlio dell’84enne, possa avere nascosto la morte del padre, per oltre un anno, per continuare a riscuotere la sua pensione. E nelle scorse ore, due postamat sono stati posti sotto sequestro e verranno esaminati tutti i prelievi. Il 55enne risponde anche di truffa ai danni dello Stato.
Nelle settimane scorse, invece, si è svolto l’interrogatorio fiume di Luigi Roberto Caracciolo. L’indagato, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggeri, ha risposto alle domande del pm Mastroniani. L’uomo avrebbe riferito che il padre Antonio è ancora vivo e che si trova in Svizzera. Una ricostruzione ritenuta inattendibile dagli inquirenti.
Ricordiamo, che il 14 marzo scorso, i carabinieri della locale stazione si sono presentati in casa di Luigi Roberto Caracciolo a Corigliano d’Otranto, con un decreto di perquisizione. Successivamente, l’uomo è stato accompagnato a casa di suo padre, in via San Lorenzo, per aprire la porta. Ed è stato rinvenuto un cadavere in stato di decomposizione. Era avvolto in alcune coperte e adagiato su una brandina con accanto un ventilatore acceso.
Si attendono ora gli sviluppi investigativi sul giallo di Corigliano d’Otranto.