Incendio e due morti nella fabbrica di fuochi: una condanna e due assoluzioni al termine del processo

Il gup, dopo il rito abbreviato, ha inflitto la pena di 2 anni e 4 mesi a Dario Raffaele Cosma, 50enne, padre di una delle due vittime.

Si conclude con una condanna e due assoluzioni il processo con rito abbreviato sul tragico incendio della fabbrica di fuochi d’artificio, in cui persero la vita il figlio del titolare, appena 19enne, ed un operaio, morto dopo il ricovero in ospedale.

Il gup Michele Toriello ha inflitto la pena di 2 anni e 4 mesi a Dario Raffaele Cosma, 50enne, padre della vittima, in qualità di titolare firmatario dell’azienda, disponendo il risarcimento del danno in separata sede in favore della madre del ragazzo morto, costituitasi parte civile attraverso il legale Luigi Rella. La difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Francesca Conte, farà ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza, entro 15 giorni.

È arrivata l’assoluzione per i fratelli Gianluca Cosma e Andrea Cosma, entrambi 44enni di Monteroni, in qualità di soci, assistiti dagli avvocati Massimo Bellini e Francesca Conte.

Nel corso della discussione in aula, il pm Alberto Santacatterina ha chiesto la condanna a 3 anni per i tre imputati. Rispondevano dell’ipotesi di reato di cooperazione in omicidio colposo, in violazione delle norme per la prevenzione infortuni sul lavoro.

L’inchiesta

Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal sostituto procuratore Roberta Licci, i tre imputati sarebbero responsabili del decesso di Gabriele Cosma e Giovanni Rizzo, poiché entrambi “di fatto prestanti attività lavorativa all’interno dell’azienda”. I pm contestano una serie di omissioni. Anzitutto, la produzione di polvere pirica, mediante una macchina di tipo artigianale (detta, “mulino a biglie”) e in assenza di autorizzazioni.

Non solo, poiché non avrebbero avvisato e formato adeguatamente i lavoratori sulle normative di legge e non avrebbero fornito loro idonei dispositivi di sicurezza individuale.

Secondo i pm, infine, il luogo di lavoro non risulterebbe conforme ai requisiti previsti dalla legge.

Le indagini sono state condotte dai Militari dell’Arma del Gruppo Artificieri, del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Lecce e dallo Spesal.

La tragedia

Nella mattinata del 9 novembre del 2018, intorno alle ore 8.30, si è verificata un’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio sita in Contrada Palombi ad Arnesano, causando il crollo di una parte della struttura. Nel punto in cui si è consumata la deflagrazione, all’interno dell’azienda di famiglia, erano presenti Gabriele Cosma e Giovanni Rizzo 41enne di Carmiano.

L’esplosione è stata fatale per il primo, mentre il secondo è stato trasportato d’urgenza presso il Reparto Grandi Ustionati dell’ospedale “Perrino” di Brindisi ed è deceduto il 16 novembre.



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