Estorsione ad una ditta di costruzioni? Presunto boss a processo con rito abbreviato

Il giudice ha respinto la richiesta di patteggiamento a 5 anni di reclusione per il presunto boss accusato di estorsione.

Respinta la richiesta di patteggiamento per il presunto boss, accusato di estorsione ai danni di una ditta di costruzioni salentina. L’imputato verrà giudicato con il rito abbreviato. Nella giornata di oggi, il gup Angelo Zizzari ha rigettato l’istanza della difesa per Lucio Stefano Cera, 52enne di Taurisano. I suoi legali, gli avvocati David Alemanno e Giuseppe Presicce, avevano chiesto il patteggiamento a 5 anni di reclusione (concordato con il pm) per estorsione, ma con l’esclusione del metodo mafioso e della recidiva. Dopo il diniego del giudice, la difesa ha chiesto il giudizio abbreviato che consente, in caso di condanna, lo sconto di pena di un terzo. Il processo si terrà il 20 settembre davanti al gup Marcello Rizzo.

Il gup Zizzari ha accolto l’istanza di patteggiamento a 10 mesi di reclusione per Andrea Cera, 42enne, di Taurisano, cugino di Lucio. Entrambi rispondevano di resistenza a pubblico ufficiale. Lucio Cera anche di detenzione di sostanze stupefacenti.

Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra mobile di Lecce e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. In particolare, Lucio Cera avrebbe proposto la protezione ad un cantiere e promesso la restituzione, in cambio di soldi, di un mezzo rubato che è stato poi ritrovato.

I presunti responsabili sono stati identificati e arrestati in flagranza di reato, nel novembre del 2022, a seguito dei servizi di osservazione della polizia, presso il cantiere stradale dell’area ugentina. Dopo aver documentato lo scambio del denaro, per un valore di 11 mila euro, gli agenti hanno bloccato i due Cera, al termine di un breve tentativo di fuga.

Durante la perquisizione, è stata rinvenuta la busta con il denaro, oltre a circa 24 grammi di cocaina. Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, dinanzi al gip Giulia Proto, hanno fornito la loro versione dei fatti, ritenuta inattendibile dal giudice.

Lucio Cera, con varie condanne anche per mafia alle spalle, si trova attualmente in carcere, mentre il cugino Andrea ha ottenuto la revoca dei domiciliari già da diversi mesi.