Presunto giro di corruzione, falso e frode. Dopo la chiusura dell’inchiesta, ex sindaco di Sannicola, torna libero

Non solo lui, anche Gianpaolo Miglietta, all’epoca dei fatti, responsabile del settore urbanistica. Il gip Valeria Fedele ha accolto l’istanza degli avvocati 

Torna in libertà, con il solo obbligo di firma, e lascia gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico dopo oltre tre mesi, l’ex sindaco e vicesindaco di Sannicola, Cosimo Piccione, attorno al quale, secondo l’accusa, ruotava un presunto giro di appalti pilotati, in cambio di favori personali e voti. Il gip Valeria Fedele ha accolto l’istanza degli avvocati Luigi Corvaglia e Massimo Manfreda che chiedevano la revoca o l’attenuazione della misura cautelare. Piccione è stato arrestato il 9 luglio scorso, a seguito di ordinanza di custodia cautelare in carcere. Pochi giorni dopo ha ottenuto gli arresti domiciliari, dopo le dimissioni dalle cariche di vicesindaco, assessore e consigliere comunale.

Oltre a Piccione che è stato in passato, sindaco di Sannicola, anche Gianpaolo Miglietta, all’epoca dei fatti, responsabile del settore urbanistica, difeso dall’avvocato Corvaglia, ha ottenuto la sostituzione dei domiciliari con l’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il gip Fedele, nell’ordinanza, sottolinea come: «Fermo restando  il quadro indiziario..risultano sensibilmente affievolite le esigenze cautelari». Inoltre, i due indagati sono incensurati e in quanto a Piccione, aggiunge il gip, la conclusione delle indagini preliminari ha sensibilmente ridotto il pericolo di inquinamento probatorio.

Ricordiamo che in queste ore, Cosimo Piccione è stato raggiunto, assieme ad altre 27 persone, dall’avviso di conclusione delle indagini e potrà chiedere di essere interrogato, prima che il pm Patrizia Ciccarese chieda il rinvio a giudizio e dunque il processo.

Tra i 28 indagati compare anche il sindaco di Sannicola, Graziano Scorrano che risulta indagato a piede libero per turbativa d’asta.

Secondo l’accusa, Cosimo Piccione, ex sindaco di Sannicola, era a capo di un’associazione per delinquere ed avrebbe posizionato nei posti chiave del Comune, una serie di funzionari per condizionare l’andamento della macchina amministrativa.