Siamo giunti al momento della ripartenza. Non sappiamo se è quanto la nostra vita e le nostre abitudini quotidiane cambieranno. Certamente viviamo un periodo di incertezze e di necessità.
La ripartenza potrà essere un buon momento per riprendere alcuni valori e riscoprire determinate positività: dipenderà da noi. Dipenderà da ognuno di noi e da quanto crediamo nei valori come principi necessari per discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato; per poter vivere dignitosamente in società.
Uno dei valori a cui possiamo ispirarci è la collaborazione. Nutrire sentimenti di condivisione, di fiducia verso gli altri, di correttezza, di lealtà e di “fare insieme” potrebbe essere una delle maniere per vivere la ripartenza.
Ognuno di noi ha tratti caratteriali, capacità e competenze uniche. Diverse e certamente complementari a quelle altrui. Fidarsi del prossimo ed agire con lealtà e correttezza sono indubbiamente virtù che hanno delle potenzialità immense. Anche i territori, inoltre, hanno risorse e caratteristiche proprie: culturali, naturali, storiche, ambientali e paesaggistiche.
Riuscire a strutturare progetti che “mettano insieme” risorse territoriali e competenze personali significherebbe riuscire a ottenere un’accelerazione della crescita sociale importantissima. Una crescita sociale che consentirebbe di aumentare la qualità della nostra vita e ci suggerirebbe gli strumenti necessari per educare le future generazioni ad nuovi modelli sociali. Più virtuosi e lontani da schemi sociali obsoleti e poco etici.
E la politica? La politica è, e deve rimanere, lo strumento con cui si gestiscono, con coscienza, le risorse pubbliche e con cui si dà direzione alla vita pubblica ed ai cittadini. La politica ha il dovere morale di creare le premesse, le condizioni per fare in modo che la qualità della vita ed il livello di civiltà, migliorino.
Ma, di questi tempi, probabilmente, la politica fa riferimento a “Valori” diversi. Avida, spietata, sporca, incosciente, scorretta ed egoista, una certa “politica” o meglio, un certo modo di interpretare la politica da parte di qualcuno, ha bisogno di avere una “lezione” dai cittadini.
I cittadini hanno l’occasione per indicare ed imporre con i fatti a chi gestisce la cosa pubblica (perché la politica è una cosa nobile e ben diversa), la strada da intraprendere. Ma per farlo è necessario avere fiducia nel prossimo, vivere secondo lealtà e possedere spirito di collaborazione.
Speriamo che i limiti dell’uomo non impediscano di sfruttare le peculiarità che la natura ha donato ai territori ed agli uomini.