Test sierologici alla ricerca di anticorpi, male l’indagine in Puglia: meno del 50% ha detto sì

Pochi i cittadini pugliesi che si sono sottoposti al test sierologico gratuito sulla circolazione del Covid19. Male anche il resto d’Italia, e ancora pochi i riscontri sull’app Immuni

A pochi giorni dalla sua conclusione, non sono confortanti i risultati dell’indagine epidemiologica promossa dal Ministero della Salute e dall’Istat, con la collaborazione della Croce rossa, per capire quanto il coronavirus abbia circolato nelle regioni italiane.

Su base nazionale, almeno 150mila persone residenti in 2mila comuni e divise per sesso, attività e sei classi d’età avrebbero dovuto sottoporsi all’indagine sierologica, con risultati in forma anonima e aggregata che sarebbero stati utilizzati anche per analisi comparate tra regioni e tra Paesi Europei. A questo proposito, una chiamata della Croce Rossa al campione selezionato avrebbe consentito di fissare un appuntamento per il prelievo del sangue necessario per l’indagine di sieroprevalenza. Ma, come aveva avvertito anzitempo lo stesso Ministero della Salute, “per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano”.

Iniziata male, rischia di finire ancora peggio la campagna del Ministero, che inizialmente doveva durare due settimane, ma è stata prorogata fino a metà luglio per le difficoltà riscontrate dalla Croce Rossa nel convincere i cittadini a fissare un appuntamento.

Al momento, su 150mila risposte necessarie, solo 70mila cittadini hanno risposto positivamente all’appello: in Puglia, meno del 50% del campione individuato dall’Istat si è sottoposto al test sierologico gratuito, 3300 pugliesi su un campione di circa 8mila abitanti individuati per il test.

Un dato in linea con il trend nazionale, come spiega il capo della task force pugliese per l’emergenza Covid Pierluigi Lopalco, che individua nel ritardo della partenza il fattore negativo principale. “L’indagine è partita tardi quando anche dal punto di vista mediatico l’attenzione sulla pandemia stava scemando. Questo ha portato ad un atteggiamento più superficiale, come se ormai l’emergenza fosse conclusa”, ha spiegato il professor Lopalco, che ha inoltre evidenziato come i dati sinora raccolti, in attesa che siano elaborati dall’Istat, darebbero il risultato di una circolazione del covid in Puglia dell’1%.

Male su tutto il territorio anche la diffusione dell’app di tracciamento Immuni. Secondo quanto riferito dalla ministra dell’innovazione Paola Pisano a Skynews 24, sarebbero solo 4 milioni i downloads a 25 giorni dal lancio su scala nazionale. Non meglio altri Stati come la Francia, dove l’app è stata scaricata da soli 2 milioni di persone, Regno Unito, dove malfunzionamenti hanno costretto al ritiro dell’app durante le sperimentazioni, e Norvegia, dove problemi legati al trattamento dei dati personali hanno costretto il governo a un dietrofront, con la sospensione dell’app di tracciamento nazionale.



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