“Una gestione clientelare per proseguire le carriere”. Le parole del gip sugli arresti dei dirigenti dell’Asl

Si tratta di uno dei passaggi chiave dell’ordinanza,  in cui si fa riferimento al presunto sistema di malaffare nei lavori di ristrutturazione del poliambulatorio di Martano, finanziato con fondi pubblici.

“Una gestione metodologicamente clientelare in seno all’Asl di Lecce a preservare presidi di potere e garantire la prosecuzione di carriere dirigenziali di alto profilo cui corrispondono alti emolumenti”.

Si tratta di uno dei passaggi chiave contenuti nell’ordinanza di 148 pagine, a firma del gip Simona Panzera, che ha portato a disvelare il presunto sistema di malaffare nei lavori di ristrutturazione del poliambulatorio di Martano e del Centro dialisi, finanziati con fondi pubblici.

L’inchiesta “Unfinished Work” coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Prontera e condotta  dalle “Fiamme Gialle” di Otranto si è avvalsa dell’ascolto di numerosi testimoni tra cui l’ex Direttore Generale dell’Asl, Silvana Melli, la quale aveva anche nominato all’epoca dei fatti, una commissione anticorruzione ( per vigilare sull’utilizzo dei fondi comunitari), composta fra gli altri dall’ingegnere informatico Luigina Quarta.

In particolare, secondo l’accusa, Florenzo Pisanello e Antonio Leo, entrambi pubblici ufficiali, in concorso con gli imprenditori Cosimo Partipilo e Gaetano Natuzzi, avrebbero falsamente attestato che i lavori per il Poliambulatorio di Martano erano ultimati in data 26 ottobre del 2015, in conformità con il progetto approvato con Delibera Commissariale dell’ottobre del 2011 e dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco con una nota del dicembre del 2010.

In realtà, a seguito di un’ispezione degli stessi Vigili del Fuoco, risalente al mese di luglio del 2017, veniva accertata l’inadeguatezza della struttura alla normativa antincendio, tanto che era stata dichiarata irricevibile la S.C.I.A. antincendio dell’aprile del 2017.

Secondo l’accusa, sarebbe poi emersa la reciproca collusione tra Leo, Pisanello, Partipilo e Martinelli e il “macroscopico eccesso di potere”, poiché elaboravano e sottoscrivevano la perizia suppletiva e di variante con il verbale di validazione del 20 giugno del 2014.

Non solo, poiché in sede di sopralluogo dei finanzieri, il 16 maggio del 2017, emergeva come non fossero stati eseguiti i lavori rendicontati  nell’ambito del comparto “Opere edili”, poiché i locali al pianterreno risultavano privi di intonaci e di pavimenti e mancavano ben 13 pronte antincendio.

Inoltre, ritiene l’accusa, Pisanello, Leo, Partipilo e Martinelli si appropriavano di un importo di non meno di 50.412,46 euro, poiché “distraevano” la somma all’Asl di Lecce, utilizzandolo per i lavori di ristrutturazione del Poliambulatorio di Martano, attraverso l’emissione di fatture per prestazioni apparentemente svolte.

Non solo, poiché risulterebbe un esborso a carico dell’Asl di 56,752,52 euro a titolo di interventi “asseritamente” di manutenzione straordinaria.

I dirigenti Pisanello e Leo, in concorso con l’imprenditore Reddavide, inoltre, ritiene la Procura, adottavano e sottoscrivevano uno “stato finale dei lavori”, privo di coincidenza con l’iniziale computo metrico e si appropriavano di non meno di 30.022,76 euro che venivano accreditati alla ATTITECNICA 85 s.r.l., per lavori apparentemente eseguiti. Il riferimento è ai lavori per la messa in funzione del Cad Dialisi del Poliambulatorio di Martano.

In una delle intercettazioni di cui si sono avvalsi gli inquirenti in fase d’indagine, nel momento in cui il dirigente Leo sosteneva che il problema è “mettere le carte a posto”, l’imprenditore Reddavide lo rassicurava, affermando con naturalezza: “le mettiamo” .

Infine, Pantaleo Chiriacò, è accusato del reato di favoreggiamento per avere aiutato, nel marzo del 2019″, Leo e Pisanello a sottrarsi alle indagini, assumendosi la responsabilità nell’errore di calcolo delle porte antincendio, tra progetto esecutivo e computo metrico.