Tutti i salentini conoscono la storia di Giorgia Pagano, la stellina di Berdon dal nome della malattia che le ha impedito di mangiare fin da quando era bambina. In America, dove si era trasferita con la mamma Elisa e il fratello Jody, la ragazzina ha trovato una ‘speranza’, tant’è che oggi può ‘vantarsi’ di essere la paziente più anziana in vita tra quelli colpiti dalla sindrome congenita rara. Dopo il trapianto, l’adolescente è stata curata al Children’s Hospital di Pittsburgh per una serie di complicazioni, ma questa volta la notizia del suo rientro in Italia, già sussurrata qualche mese fa, non è più solo una voce non confermata dalla famiglia.
«Giorgia torna a casa» hanno titolato i giornali a febbraio, anticipando il possibile trasferimento. E anche così aprono oggi perché è ufficiale. Con un volo di linea, l’adolescente, la sua mamma e suo fratello sono tornati nel Salento. Nove anni dopo quel viaggio, l’unico possibile all’epoca per salvarle la vita e darle un futuro, negato da quella malattia che le aveva impedito, da quando è nata, di alimentarsi per bocca.
Sarà curata a Bergamo, un’eccellenza tutta nostrana e unico centro italiano autorizzato a eseguire il trapianto pediatrico di intestino.
Le polemiche sui fondi
A rilanciare la notizia del rientro è stata anche Selvaggia Lucarelli che, da tempo, ha acceso i riflettori sulla raccolta fondi che mamma Elisa aveva avviato per affrontare le tante difficoltà economiche legate alla battaglia che l’hanno costretta a lasciare il Salento. Come chiarito, più volte, dalla giornalista, la Asl di Lecce, in questi anni, ha pagato le costose cure in America e ha pagato (o avrebbe dovuto pagare) fino a 9mila euro al mese per vitto e alloggio e l’assicurazione sanitaria per la mamma e per il figlio Giordano. Dubbi e perplessità che la Lucarelli aveva anche raccontato al Governatore Michele Emiliano che, in nome della chiarezza, aveva inviato le carte in Procura.
Accusa dopo accusa, post dopo post si era arrivi all’annuncio che Giorgia sarebbe tornata in Italia, ma dalla sua pagina Facebook, mamma Elisa aveva smentito la notizia o meglio aveva fatto una una precisazione. «Intendo smentire la notizia del nostro presunto rientro, ha raccontato mamma Elisa, dal momento che sono in possesso dell’autorizzazione della Asl di Lecce fino a fine gennaio, prorogata fino ad aprile, salvo rinnovo. Non si sa cosa accadrà alla fine del mese di aprile perché dipenderà dalle condizioni di mia figlia. È una procedura normale che seguo da anni. Questa comunicazione mi viene inviata ogni sei mesi allo scadere dei quali i medici dell’Ospedale emettono una valutazione clinica sullo stato di salute di mia figlia».
Il 20 giugno la pagina finita sotto accusa dove mamma Elisa aggiornava costantemente le zie e gli zii virtuali di Giorgia sulle sue condizioni di salute è stata congelata.
Il post di Selvaggia Lucarelli
«Mi sono occupata a lungo di questo caso sia sulle mie pagine social che sul Fatto per diversi motivi. Nel riassumerli, premetto che da quando ho iniziato a scrivere di questa intricata vicenda la signora Elisa Barone, madre di Giorgia, mi ha querelata più volte, sia per dei post che per articoli di giornale. Mi ha inviato inoltre diffide e richieste di rettifiche sempre tramite il suo legale, mi ha segnalata al Garante della privacy (nonostante l’esposizione costante della minore da 15 anni), ha chiesto che le mie pagine social venissero oscurate e via dicendo. Al momento, una sua denuncia è stata archiviata perché il giudice ha stabilito che il mio è diritto di cronaca e sono fatti di interesse pubblico. Un’altra denuncia è ancora in piedi, ma non temo nulla» ha scritto la giornalista sui suoi seguitissimi profili facebook, condividendo un articolo che riassume un po’ la storia di questa bambina e i dubbi che, in questi mesi, hanno sollevato non poche polemiche .