Giornata contro la violenza sulle donne: tre storie di maltrattamenti raccontate dalla Polizia

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Polizia ha voluto raccontare tre indagini di soprusi e maltrattamenti su cui hanno indagato gli uomini del Commissariato di Nardò.

Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, voluta per sensibilizzare su un fenomeno preoccupante. Un dramma che continua ad avere un peso anche nelle società più moderne ed emancipate, come dimostrano i numeri, ancora troppo alti.

Trentadue sono le donne che hanno perso la vita nei primi 9 mesi del 2018. I cosiddetti «reati-spia»: maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali, invece, sembrano in calo. Altro dato positivo è che stanno crescendo le denunce e quindi gli arresti, anche se molte vittime continuano ancora a scegliere la strada del silenzio, forse per paura o forse per vergogna.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Polizia di Stato ha voluto raccontare tre indagini di soprusi e maltrattamenti su cui hanno indagato gli uomini del Commissariato di Nardò.

Su un primo episodio è stata scritta la parola fine qualche giorno fa, quando per un 46enne del posto si sono aperte le porte del carcere di Lecce. Nonostante fosse sottoposto, da giugno, alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, ha continuato a violare la legge tanto da finire ai domiciliari. Anche quelli gli sono sembrati ‘stretti’, visto che è stato sorpreso dai poliziotti in compagnia di persone estranee al proprio nucleo familiare. Tra l’altro anche note alle forze dell’ordine. Tanto è bastato per far scattare l’arresto.

Non è finita. Dovrà difendersi anche dall’accusa di truffa. Approfittando del disagio psichico di una donna è riuscito in qualche modo ad impossessarsi della sua pensione, dopo averla convinta a seguirlo nella sua abitazione,
sottraendola così alle cure della sua famiglia. Non solo, a sua insaputa ha commesso una serie di truffe e raggiri utilizzando il suo nome.

L’attività investigativa dei poliziotti del Commissariato di Nardò ha portato all’adozione a carico del 46enne della misura cautelare dell’obbligo di dimora a Nardò, e poi, a tutela della vittima, del provvedimento di collocazione della stessa presso una comunità di sostegno.

Stalking

Un uomo di 32 anni, che aveva intrattenuto con una donna una relazione sentimentale, interrotta per volere delle donna, per lungo tempo e fino al luglio scorso, si è reso responsabile di atti persecutori. In un crescendo insopportabile  l’ha ricoperta di insulti, minacce e lesioni.

Maltrattamenti

Lo scorso mese di agosto, una donna ha chiesto aiuto al 113 in quanto in quel momento presso la propria abitazione il marito, un uomo di 48 anni, per l’ennesima volta, alla presenza del figlio minore, la stava maltrattando colpendola con violenza e minacciandola di morte. Giunti immediatamente sul posto, gli agenti, con non poca difficoltà, hanno fermato l’uomo che, in preda ad un raptus violento, non esitava a calmarsi.

Da entrambi gli interventi dei poliziotti sono nate due distinte indagini che hanno squarciato il velo di silenzio che, fino a quel momento, aveva coperto il ménage familiare, dall’apparenza normale ma, in realtà, intriso di violenza e oppressione.

Le indagini, immediatamente avviate dagli agenti del Commissariato di Nardò, hanno portato al rinvio a giudizio dei due uomini che ora sono imputati e dovranno rispondere in Tribunale dei reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, lesioni e minacce.



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