Immobili destinati a “ville residenziali” nei pressi de “Le Cesine”. Chiusa l’inchiesta: 11 indagati

Ricordiamo che nel novembre del 2021 scattarono i sigilli a 4 immobili destinati a “ville residenziali” in località Acaya

La Procura chiude l’inchiesta sulle presunte irregolarità nella costruzione di “ville residenziali”, nei pressi dell’oasi naturalistica “Le Cesine”.

 L’avviso di conclusione a firma del pubblico ministero Alessandro Prontera riguarda 11 persone. Risultano indagati con l’accusa di lottizzazione abusiva: Luisella Pariti, 51enne di Vanze; Antimo Cannoletta, 57enne di Vanze; Raffaella Trenta, 63enne di Vanze; Pietro Trenta, 74enne di Acaya (proprietari dei terreni). E poi, Giuseppe Corvino, 78 anni di Vernole, in qualità di tecnico progettista; Claudio Vedruccio, 72enne di Melendugno, direttore dei lavori; Donato Corvino, 65enne di Vernole, tecnico agronomo; Daniele Polimeno, 66 anni di Spongano; Serena Lezzi, 49enne di Melendugno; Antonio Castrignanò, 67enne di Melendugno ( in qualità di responsabili della area tecnica dell’UTC del Comune di Vernole); Salvatore Petrachi, 66 anni di Melendugno, in qualità di responsabile dell’Ufficio Paesaggio Unione dei Comuni Terre di Acaya e di Roca.

Ricordiamo che nel novembre del 2021 scattarono i sigilli a depositi agricoli destinati a “ville residenziali”, secondo la Procura, sulla strada provinciale Vanze-Acaya, a pochi passi dall’oasi naturalistica “Le Cesine”. Il sequestro preventivo dell’area venne eseguito dai Carabinieri del Corpo Forestale di Lecce e dai militari del Nucleo Investigativo della Polizia Ambientale Agronomica e Forestale di Lecce.

Il provvedimento venne emesso dal gip Alcide Maritati su richiesta del sostituto procuratore Alessandro Prontera.

Come sostiene il gip Maritati nel provvedimento, gli interventi edilizi sono stati realizzati in totale difformità dai titoli abilitativi, considerando: “L’illegittimità dei permessi di costruire rilasciati dal Comune di Vernole”. Tali interventi, afferma il gip: “Hanno comportato una illecita trasformazione urbanistica dell’area, facendole perdere la connotazione agricola originaria”.

Dagli accertamenti investigativi è emerso come i lavori fossero in gran parte non ultimati. Dunque, sottolinea il gip nel provvedimento di sequestro: “Occorre evitare che i reati vengano portati ad ulteriori conseguenze anche sotto il profilo del carico urbanistico”.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Silvio Verri, Francesco Baldassarre, Pantaleo Cannoletta, Raffaele Di Staso, Anna Centonze, Alberto Maria Durante, Angelo Galante, Paolo Golia. Gli imputati potranno chiedere di essere interrogati entro i prossimi venti giorni o produrre memorie difensive.