
Infastidisce La Polizia di Stato di Lecce, nella giornata di ieri, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 35enne originario del Ciad, senza fissa dimora e già noto alle Forze dell’Ordine, che la settimana precedente aveva più volte violato la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Nardò.
Il provvedimento restrittivo del Giudice per le Indagini Preliminari rappresenta l’epilogo dell’attività investigativa degli agenti del Commissariato di Nardò, che avevano segnalato il giovane per la commissione di numerosi reati, richiedendo l’aggravamento della misura cautelare in atto.
Nello specifico, lo scorso 25 giugno, era stato richiesto l’intervento delle Volanti, nei pressi del bar della stazione, dove in un primo momento l’uomo aveva arrecato disturbo ai passanti. Successivamente, si era reso responsabile di un episodio increscioso, importunando una donna, dapprima verbalmente, per poi aggredirla fisicamente, costringendola a ripararsi all’interno di un esercizio commerciale nelle vicinanze.
Nell’occasione, è stato rilevato che l’uomo era presente nel territorio di Nardò, in violazione della misura cautelare del divieto di dimora, senza autorizzazione o giustificazione alcuna, peraltro mentre era intento ad importunare i presenti, mettendo in pericolo la loro incolumità, come era già avvenuto in altre occasioni.
Inoltre, il giorno seguente, gli agenti del Commissariato sono stati allertati nuovamente da personale sanitario del 118, intervenuto sempre nei pressi della stazione per uno straniero, presumibilmente in stato di ebbrezza alcolica e con lesioni sul volto. Giunti sul posto, gli operatori hanno accertato che l’uomo si era allontanato a piedi dal luogo segnalato, ma dopo una breve ricerca, e stato rintracciato, appurando che si trattava della stessa persona denunciata il giorno precedente.
Così, i poliziotti hanno svolto un controllo per la ricerca di eventuali oggetti atti ad offendere, portando il giovane a consegnare spontaneamente una tenaglia da carpentiere, che è stata sequestrata.
Vista la pericolosità sociale, non contenuta dalla misura cautelare del divieto di dimora, l’Autorità Giudiziaria, ha disposto la misura cautelare in carcere, eseguita dalla Polizia di Stato, che, dopo le formalità di rito, lo ha condotto presso la Casa Circondariale di “Borgo San Nicola” a Lecce.
Naturalmente, i provvedimenti adottati in fase investigativa e /o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza.