Inchiesta “Case popolari”: Attilio Monosi torna libero dopo sette mesi ai domiciliari

Attilio Monosi, coinvolto nell’inchiesta sulle “case popolari”, non è più ai domiciliari. Parteciperà al processo da uomo libero.

Aveva già provato a tornare libero, ma i giudici avevano sempre respinto le richieste dei suoi legali, Luigi Covella e Riccardo Giannuzzi. Ora è il Tribunale del Riesame (giudici Pia Verderosa, Anna Paola Capano e Antonio Gatto) a revocare i domiciliari ad Attilio Monosi, ex assessore al Bilancio e consigliere comunale della giunta Perrone finito al centro dell’inchiesta sulle case popolari che ha fatto tremare Lecce con una sfilza di indagati tra dirigenti comunali, politici e i cosiddetti «collettori di voto».

Le toghe, questa mattina, hanno accolto il ricorso cautelativo dei difensori che, con forza, hanno sostenuto il venir meno delle esigenze cautelari, scattate a settembre con l’operazione.

Un mese fa la Cassazione avevano annullato l’ordinanza del riesame non solo per l’ex inquilino di Palazzo Carafa, ma anche per gli altri due indagati, Antonio Torricelli (tornato in libertà il 2 marzo) e Lillino Gorgoni.

Accusato di associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati contro la pubblica amministrazione, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione elettorale, tentata concussione, abuso di ufficio e falso, a Monosi non resta che presentarsi sul banco degli imputati nel processo sugli alloggi popolari che partirà lunedì, 8 aprile. Potrà difendersi, come detto, da uomo libero.



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