Inchiesta “Doppio Gioco” sulle slot machines. 45enne assolto al termine del rito abbreviato

Il gestore di un esercizio commerciale di Squinzano era accusato di avere esercitato abusivamente il gioco d’azzardo, ma per lui è arrivata l’assoluzione con formula piena.

Arriva la prima assoluzione nell’ambito dell’inchiesta “Doppio Gioco”. Il gup Simona Panzera, ha assolto, con formula piena, “per non aver commesso il fatto”,  Luca Margherito, 45enne, di Squinzano, gestore di un esercizio commerciale, accusato di avere esercitato abusivamente il gioco d’azzardo.
La sentenza è stata emessa al termine del rito abbreviato. Il giudice ha così accolto la richiesta di assoluzione avanzata dall’avvocato Mario Pede, difensore dell’imputato.
Invece, nelle settimane scorse, il gup ha rinviato a giudizio l’avvocato Giovanni Francesco Rizzo, 59enne e il fratello Pantaleo Salvatore Rizzo, 54 anni, di Nardo. E in precedenza, era stata già rinviata a giudizio, la sorella Maria Teresa Rizzo, 56enne di Nardò, (sorella degli altri due Rizzo). Il processo è in corso, dinanzi ai giudici in composizione collegiale.
Invece, per altri imputati è arrivata la condanna con il rito abbreviato davanti al gup Cinzia Vergine.
L’inchiesta denominata “Doppio Gioco”, coordinata dal pm Carmen Ruggiero della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha permesso di smantellare un’organizzazione operante nel mercato del gaming e del gioco d’azzardo legale ed illegale nelle province di Lecce e Taranto, gestendo un vorticoso giro d’affari nel settore delle slot machines, dei videopoker e nella raccolta di scommesse per eventi sportivi, fatte confluire sulle piattaforme informatiche di bookmaker stranieri.