Inchiesta sull’illuminazione votiva nel cimitero di Nardò, chiesta l’archiviazione per Sindaco e altri sette indagati

La lunga “querelle” ha visto, per anni, contrapposti il Comune neretino e la ditta “Borgia Giovanni” e ha riguardato la gestione dell’illuminazione cimiteriale.

La Procura chiede l’archiviazione dell’inchiesta sulla gestione del servizio di illuminazione votiva del cimitero di Nardò. Dopo la richiesta di proroga delle indagini preliminari, accolta dal gip Giulia Proto, il sostituto procuratore Donatella Palumbo ritiene che non vi siano profili penali nel comportamento degli indagati.

Tra di essi, il sindaco Giuseppe Mellone, 34 anni, a capo del movimento civico di destra “Andare Oltre”. Il “primo cittadino” di Nardò è difeso dallavvocato Giuseppe Corleto. E poi, i componenti della giunta comunale, gli assessori: Oronzo Capoti, 57 anni, vicesindaco; Stefania Maria Albano, 52 anni (non più in carica dall’aprile scorso); Cosimo Francesco Natalizio, 50 anni; Gianpiero Lupo, 44enne; Maria Grazia Sodero, 39 anni; Ettore Tollemeto, 34 anni e Giulia Puglia, 32enne (tutti di Nardò).

Invece, Giovanni Maria Borgia, 72 anni di Nardò, “persona offesa” nel procedimento, è assistito dallavvocato Francesca Conte. L’imprenditore potrà presentare opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura, dinanzi al gip designato.

L’inchiesta

La lunga “querelle” ha visto, per anni, contrapposti il Comune neretino e la ditta “Borgia Giovanni” e ha riguardato la gestione dellilluminazione cimiteriale. Nel 2017, il Tar Lecce ha respinto la richiesta di sospensiva dei provvedimenti con cui il primo cittadino aveva stabilito di revocare alla ditta Borgia il servizio per una serie di presunti inadempimenti rispetto alla convenzione stipulata nel 1991 e carenze di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di illuminazione votiva. L’imprenditore ha chiesto al Tribunale Amministrativo di sospendere l’efficacia delle diffide. Invece, venne condivisa le tesi del legale dell’amministrazione comunale, Paolo Gaballo. Il Comune, infatti, avrebbe legittimamente utilizzato lo strumento della revoca sanzionatoria previsto dalla convenzione sottoscritta dalla ditta.

La decisione del Tar venne poi impugnata da Borgia, con un appello al Consiglio di Stato. Quest’ultimo si è espresso sulla richiesta di sospensiva, che non è stata però accolta. Dunque, il servizio è rimasto ancora affidato alla società “Ariete srl”, il nuovo concessionario scelto dal Comune.

Dopo la battaglia legale con la ditta Borgia, le due parti hanno trovato un accordo. Infatti, il 9 aprile del 2018, è stata firmata la transazione. Con quest’atto, essa poteva tornare ad occuparsi dei servizi elettrici all’interno del cimitero, fino alla scadenza naturale della vecchia convenzione, fissata al 18 luglio 2021.

Nel frattempo l’amministrazione comunale ha stilato un bando di gara per lindividuazione di un nuovo gestore.

L’altra denuncia

Al vaglio della Procura è finita anche un’altra denuncia, con l’accusa di lesioni, presentata da Borgia e confluita nel filone principale dell’inchiesta. Riguardava un’aggressione avvenuta nei mesi scorsi, nei corridoi del palazzo comunale, per mano del vicesindaco Capoti. L’imprenditore sarebbe stato allontanato in malo modo, dal municipio.

Anche in questo caso, il pm Palumbo, pur ritenendo il comportamento dell’indagato “disdicevole”, non ha rilevato responsabilità penali nei suoi confronti.



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