Insulti sessisti contro la presidente del “Gallipoli Football 1909”. Presentata una denuncia in Procura

Paola Vella, assistita dall’avvocato Arcangelo Corvaglia, chiede agli inquirenti di acquisire i filmati della partita e individuare i responsabili di quanto accaduto

Arriva la denuncia della presidente del “Gallipoli Football 1909”, in merito agli insulti sessisti del 20 febbraio scorso. Paola Vella, assistita dall’avvocato Arcangelo Corvaglia, chiede agli inquirenti di acquisire i filmati della partita e individuare i responsabili di quanto accaduto sugli spalti della curva Sud dello stadio Bianco che ospitavano la tifoseria dell’altra squadra della cittadina ionica, l”ASD città di Gallipoli” (militante nel campionato di promozione pugliese), nel corso della partita contro lo Spartan Legend Ginosa.

La presidente Vella, inoltre, annuncia la costituzione di parte civile in un eventuale processo.

In occasione della partita, si erano sollevati una serie di cori contro la donna ed era apparso uno striscione ingiurioso. La presidente non era presente allo stadio ed era stata informata il giorno successivo da alcuni amici, di essere stata vittima di insulti sessisti oltraggiosi.

Nella denuncia per diffamazione contro ignoti, la presidente sottolinea: “Nonostante i tanti attestati di solidarietà, la vicenda mi ha lasciato sinceramente sconvolta, perché ancora oggi non riesco a trovare una singola ragione che abbia potuto scatenare un attacco di odio tanto violento, nei miei confronti”. E afferma: “E’ stata offesa nel profondo la mia dignità di donna, madre, moglie, professionista, sportiva. Non è possibile che ancora oggi una donna venga sommersa di insulti sessisti ed epiteti offensivi per il sol fatto di essere una donna in una ambiente prettamente maschile”.

E la Vella aggiunge nella denuncia: “ritengo non sia possibile far finta di nulla e andare oltre un fatto che mi ha segnato profondamente e che ha minato anche la tranquillità, la serenità nella mia famiglia che ha visto il mio nome balzare agli onori della cronaca per dei fatti talmente incresciosi che almeno in un’epoca in cui la razza umana si definisce evoluta non dovrebbero mai e poi mai verificarsi né in un campo da calcio né in nessun altro luogo”. La presidente, continua: “Non è più pensabile neanche tentare di sminuire o ridimensionare le offese sessiste, gratuite e vergognose poste in essere declassificandole a mera espressione di ignoranza”.

E aggiunge ancora: “Ho anche appreso con grande rammarico che nel referto arbitrale della partita, nonostante tutti abbiano visto e sentito quanto accaduto, non sia stato fatto alcun riferimento alle offese partite dagli pseudo tifosi dell’ASD Città di Gallipoli”.