Intascò oltre 160 mila euro dal padre? Il figlio sotto processo per peculato

Il giudice, al termine dell’udienza preliminare di ieri, ha rinviato a giudizio l’imputato.

Dovrà affrontare un processo, un 51enne di Nardò, accusato di avere intascato oltre 160 mila euro, nell’arco di oltre sei anni, dal padre di cui era amministratore di sostegno. Il motivo? Utilizzare il denaro per scopi personali.

Il gup Angelo Zizzari, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio l’imputato per l’ipotesi di reato di peculato.

Il 51enne neretino, assistito dall’avvocato Giuseppe Grasso, potrà difendersi dall’accusa nel corso del processo, davanti ai giudici in composizione collegiale, a partire dal 4 febbraio. Intanto una parente della presunta vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Alberto Gatto.

L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Gallipoli, ha preso il via dalla denuncia sporta dalla parente del 51enne, nell’ottobre del 2023.

Il pm, in un primo momento chiese l’archiviazione, ma il gup dispose l’imputazione coatta, dopo l’opposizione presentata dalla familiare della presunta vittima.

In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini, il 51enne, che era stato nominato dal padre, amministratore di sostegno, nel luglio del 2014, si sarebbe appropriato fino al 2020, delle risorse economiche del padre. Nel tempo, avrebbe prelevato e speso ben 160.301 euro, utilizzando il denaro per scopi personali.

Si attendono gli sviluppi del processo.