Parla solo una degli arrestati, dopo il maxi blitz sfociato in 15 misure cautelari per droga ed estorsioni.
Nella mattinata di oggi, dinanzi al gip Marcello Rizzo, si sono svolti gli interrogatori di garanzia.
Hanno fatto “scena muta” quasi tutti i 12 arrestati finiti in carcere. Tra questi Giuseppe Bevilacqua, 37enne di Martano, considerato il capo del sodalizio criminale. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Rocco Bevilacqua, 35enne di Martano; Antonio De Paulis, 49enne di Martano; Salvatore Mancarella, 40enne di Martano; Alessandra Rescio, 46enne di Martano; Rodolfo Saracino, 56enne di Martano; Biagio Stella, 48enne di Martano; Damiano Stomeo, 32enne di Martano; Francesco Zimari, 60ene di Martano.
Stesso discorso per Maria Assunta Stella, 55enne di Martano, la moglie del boss Totò Rizzo (il quale ha già avviato la pratica per la separazione) e Salvatore Beneloucif, 57enne di Andria, ascoltati per rogatoria dal gip di Trani.
Solo Rosanna Stampete, 49enne di Cursi, difesa dall’avvocato Dimitry Conte ha invece negato di fare parte dell’associazione e ha sostenuto di avere subito anche una serie di perquisizioni che hanno dato esito negativo.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche i tre indagati finiti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Parliamo di Marco Carlomagno, 44enne di Carpignano Salentino; Giuseppe Donato Donno, 33enne di Zollino; Marco Salzano, 28enne di Zollino.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Riccardo Giannuzzi, Stefano Pati, Giuseppe Presicce, Stefano Gallo, Donato Amato, Marco Elia, Gianni Gemma, Claudia Stradella, Valentino Maggiulli.
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsioni con l’aggravante del metodo mafioso, oltre a porto e detenzione di armi ed esplosivi.
Le indagini sono state avviate nel mese di agosto del 2019 dai Carabinieri della Compagnia di Maglie e poi coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito del tentato omicidio a Soleto a colpi di arma da fuoco del pregiudicato Alberto Specchia. Alla base del gesto, i contrasti generati dalla concorrenza nell’attività di noleggio di lettini sulle spiagge delle marine leccesi e la gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti, avente come epicentro Martano.