Irregolarità nel servizio mensa per bambini ed anziani: condannata una ex dipendente

L’imputata dovrà risarcire, in separata sede, la ASL di Lecce che si era costituita parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.

Irregolarità nella somministrazione dei cibi destinati ai bambini ed agli anziani. Un’ex responsabile e dipendente del centro cottura di Cavallino è stata condannata, nelle scorse ore, alla pena (sospesa) di 8 mesi e 1.000 euro di multa, per il reato di frode nelle pubbliche forniture.

L.I., 38enne di Foggia, dovrà anche risarcire l’ASL di Lecce, in separata sede. Quest’ultima si era costituita parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia. Il giudice monocratico Valeria Fedele ha, inoltre, rimandato gli atti alla Procura, per le posizioni del legale rappresentante della ditta e dell’amministratore delegato.

I fatti risalgono al gennaio del 2015. Secondo l’accusa, L.I., non avrebbe rispettato gli obblighi previsti dal contratto di appalto, aggiudicatosi dalla ditta di cui era dipendente, in base ad una delibera del maggio 2015, emessa dall’Unione dei Comuni della Messapia Lizzanello Merine.

Tali mancati adempimenti, riguardavano la preparazione e la somministrazione di pasti caldi per alunni della scuola dell’infanzia e primaria. Non solo, poiché erano destinati anche agli anziani dei suddetti paesi. In particolare, il capitolato d’appalto prevedeva l’utilizzo di prodotti provenienti da coltivazioni e trasformazioni biologiche. Inoltre, la responsabile del centro cottura di Cavallino, avrebbe utilizzato verbali redatti dal personale Asl, per una struttura diversa da quella per cui erano prescritti i requisiti richiesti.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri dei Nas e coordinate dal pubblico ministero Antonio Negro. A fine gennaio del 2015, l’attività investigativa culminò nel sequestro probatorio e nella sospensione dell’attività. Successivamente, inoltre, l’amministratore delegato della ditta denunciò la dipendente.



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