Ladre brindisine non perdono il ‘vizio’ del furto: fermate ancora dalla Polizia

Tre donne brindisine sono state fermate dalla Polizia di Lecce presso il centro commerciale ‘Mongolfiera’ di Surbo, sorprese ad aver rubato dei capi di abbigliamento in alcuni negozi. Due di esse furono scoperte dagli agenti già lo scorso 1 Dicembre nei magazzini Coin di Lecce.

Diverse ieri mattina le segnalazioni secondo cui, in alcuni negozi situati nel parco commerciale “Leclerc” di Cavallino, tre donne stessero presumibilmente dedicandosi al furto di capi di abbigliamento. Peraltro, negli ultimi mesi erano state numerose le denunce, da parte dei responsabili dei negozi, di episodi analoghi. Addirittura, gli stessi lavoratori avevano riferito di aver trovato molte placchette metalliche antitaccheggio in altri modelli di vestiario; segno indicativo che i malfattori le avevano tolte da quelli portati via. Inoltre, in molti altri si potevano notare filamenti metallici magnetizzati, inseriti nell’etichetta, che, se non vengono appositamente smagnetizzati dalla cassiera al momento del pagamento, fanno scattare i sensori di allarme posti all’uscita del negozio.

E sembra che in occasione di tali furti seriali e di un certo valore economico erano state notate sempre tre o più donne. Semplice il modus operandi: mentre una o due di loro con atteggiamenti sospetti attirava l’attenzione degli addetti alla sicurezza, le altre portavano a termine i furti. Tali condussero – lo scorso proprio 1 dicembre 2015 – il personale della Sezione Volanti a denunciare tre donne brindisine che quella mattina si resero autrici di furti di capi di abbigliamento presso i magazzini Coin di Lecce. Quel giorno viaggiavano a bordo di una vettura Smart ForFour. In quell’occasione il personale operante aveva ritrovato addosso al trio la merce appena rubata, dei magneti idonei allo sbloccaggio delle placchette poste sui capi e delle borse da donna con all’interno degli involucri metallici idonei a “schermare” alle barriere elettroniche poste all’uscita del negozio il segnale proveniente dal filamento metallico magnetizzato.

Sulla scorta di tali informazioni nella mattina odierna – appreso che presso il centro commerciale “Leclerc” di Cavallino ci fosse l’autovettura Smart FourFour – il personale della Squadra mobile, nella convinzione che potesse trattarsi delle stesse persone, ha iniziato la ricerca del veicolo segnalato. Esito negativo. Dopodiché è stata la volta del centro commerciale “La Mongolfiera” di Surbo. Bingo: le forze dell’ordine avrebbero colto sul fatto le ladre attraverso un precipuo servizio di osservazione, senza mai perdere di vista il veicolo. In questo modo si notava, dopo pochi minuti, giungere una donna di corporatura robusta entrare nell’auto. Successivamente si vedeva giungere un’altra donna più giovane della prima con una borsa a tracolla di colore nero. Costei, dopo aver aperto la portiera posteriore lato guida ed aver appoggiato qualcosa sul sedile posteriore, si allontanava dall’autovettura per poi farvi ritorno dopo un paio di minuti non appena giunta la terza donna, posizionatasi sul sedile conducente mettendo in moto la vettura.

A questo punto, i poliziotti fermano l’auto impedendo che potesse allontanarsi. Due delle “protagoniste” dei fatti risalenti all’1 dicembre 2015 furono scarcerate circa due settimane fa e risultavano sottoposteal regime dell’obbligo di Dimora. Da un sommario controllo all’interno della Smart, sul sedile posteriore dietro al conducente vi erano numerosi capi di abbigliamento ancora con attaccato il cartellino (ove vi è impresso il nome del negozio ed il prezzo) e una borsa di fabbricazione artigianale di colore grigio realizzata con materiale in alluminio utilizzabile per schermare prodotti dotati di antitaccheggio.

C’era pure una borsa in plastica di colore verde con logo “WWF” del tipo utilizzato per la spesa, numerosi capi di abbigliamento con le targhette identificative di alcuni negozi.



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