Le ospitava in casa, poi le drogava e le violentava. Altre 16 denunce per un carabiniere salentino

Dino Maglio, sospeso dal servizio e finito in carcere circa un anno fa, avrebbe ricevuto altre denunce da sedici ragazze che dicono di essere state violentate. A rivelarlo è ‘L’Espresso’ con il numero scito in edicola oggi

Arrivano altri inquietanti retroscena su una vicenda scabrosa che, tempo fa, lasciò tutti di stucco per la crudezza ed il cinismo degli eventi. Di giorno la divisa da Carabiniere, di notte la violenza, usando come esca la disponibilità ad ospitare turiste straniere che si rivolgevano al sito “Coachsurfing” per trovare alloggio a Padova. Le vittime venivano drogate e poi abusate: sedici di loro, provenienti da tutto il mondo, ora lo accusano. Lo rivela “L'Espresso” in un servizio in uscita nel numero in edicola oggi, venerdì 6 febbraio.

Dino Maglio, 35enne carabiniere salentino, è stato arrestato un anno fa dopo la denuncia di una sedicenne australiana, ospitata assieme alla madre e alla sorella. Ma una volta finito ai domiciliari, l'uomo sarebbe riuscito a far arrivare altre coachsurfer, un'argentina e un'armena. Sempre, stando all'accusa, ripetendo lo stesso copione. A quel punto il militare, che l'Arma ha subito sospeso dal servizio, è stato rinchiuso in cella.

Adesso i giornalisti dell'Irpi (Investigative Reporting Project Italy) hanno raccolto le testimonianze di altre 14 vittime, giovani polacche, canadesi, portoghesi, ceche, tedesche, statunitensi e di Hong Kong. Sei di loro hanno presentato una denuncia alla procura di Padova, dove il pm Giorgio Falcone ha aperto un nuovo filone di indagine; le altre hanno accettato di rendere pubblica la loro drammatica esperienza.

L'uomo, hanno raccontato, il primo giorno si mostrava gentile, accompagnandole nella visita della città, poi la seconda sera offriva il suo vino "speciale" riducendole in stato di incoscienza e abusando di loro. Maglio ha sostenuto che si trattava di rapporti consensuali, ma nella perquisizione a casa sua sono state trovate 40 pasticche di un potente sonnifero. Una di queste – ha ammesso, sempre secondo quanto rilevato dall'Espresso – è stata somministrata alla minorenne australiana poi finita nel suo letto.



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