Maestra maltrattava gli scolari, ma il preside non prendeva provvedimenti: entrambi indagati

Chiusa l’inchiesta che vede coinvolti un’insegnante e un preside di una scuola dell’hinterland di Maglie. Il PM ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a entrambi: la maestra risponde dei reati di abuso dei mezzi di correzione e maltrattamenti.

Avrebbe esercitato il proprio ruolo d'insegnante di scuola materna, attraverso metodi tutt'altro che educativi, senza essere contrastata efficacemente dal preside ed entrambi risultano ufficialmente indagati. È quello che emerge dall' "avviso di conclusione delle indagini preliminari", notificato ad una maestra di una scuola dell'hinterland di Maglie e ad un dirigente scolastico.

L'insegnante originaria di Martano è accusata del reato continuato di "abuso dei mezzi di correzione" e "maltrattamenti" poiché secondo il Pubblico Ministero Angelo Rotondano, avrebbe tenuto, in un arco di tempo compreso tra settembre ed ottobre del 2013, una serie di comportamenti quanto meno irrituali per il ruolo ricoperto. Ad esempio, la maestra avrebbe rinchiuso alcuni alunni, con finalità punitive, in un armadio collocato all'interno dell'aula, oppure strattonato altri suoi piccoli allievi per costringerli a stare seduti o a camminare ( a seconda dei casi). In un’ occasione poi, avrebbe anche fatto "accomodare" un suo alunno, su di una sedia sopra la quale aveva posto delle puntine.
 
Questi singoli episodi erano accompagnati da comportamenti generalizzati di maltrattamento nei confronti degli alunni. L'insegnante usava percuotere i propri piccoli allievi sulle manine, sul viso ed addirittura sullo stomaco o rivolgersi a loro con pesanti epiteti per un bimbo, quali "brutto" o "stupido". Tutti questi deplorevoli comportamenti avrebbero avuto un effetto dirompente su alcuni bambini che furono afflitti da una "sindrome post-traumatica da stress".

L'inchiesta della Procura coinvolgerebbe anche il preside dell'Istituto, accusato di "omessa denuncia da parte di pubblico ufficiale all'Autorità giudiziaria". Secondo il PM Rotondano il dirigente scolastico, avrebbe sostanzialmente "omesso di adottare alcun provvedimento a tutela dei bambini", visto che non avrebbe denunciato la maestra agli organi competenti ed avrebbe anche sconsigliato ai genitori interessati, di sporgere denuncia, nonostante fosse informato dei fatti che accadevano in quella classe.

Le indagini hanno preso avvio dall'incidente probatorio disposto dal Gip Simona Panzera, alla presenza di due neuro-psichiatre infantili, con l' obiettivo di capire se i minori fossero in grado
di sostenere l'ascolto protetto. L'esito fu positivo per due di essi e incominciarono gli interrogatori.

Il difensore del dirigente scolastico chiederà probabilmente che il suo assistito venga giudicato con rito abbreviato. Il suo avvocato sostiene che il preside si attivò per appurare la fondatezza delle accuse rivolte alla maestra e sollecitò anche il suo allontanamento da scuola per un certo periodo.



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