Non solo, poiché la maestra sarebbe rimasta indifferente alle richieste di aiuto dello scolaro. Anzi, si sarebbe rivolta a lui in dialetto, dicendogli: "Spiacciala che te sciuta bona".
Gli episodi contestati si sarebbero verificati in una scuola dell'infanzia del Basso Salento, dove la maestra originaria di Gallipoli prestava servizio.
A incastrare la donna il monitoraggio ambientale all’interno dell’istituto scolastico posto in essere dai militari dell’Arma. Oggi è scattato il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.
Il Tribunale del Riesame ha parzialmente accolto il ricorso della difesa, per B.L.R., 50 anni di Nardò. I legali hanno sostenuto che non sussistono i gravi indizi di colpevolezza.
È stato riconfermato anche il risarcimento del danno per tre alunni, costituitisi parte civile attraverso i genitori. L'inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore Roberta Licci.