Una lunga serie di maltrattamenti ai danni del figlio autistico, tra le mura di casa e per la madre scatta il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.
La misura è stata emessa in queste ore dal gip Edoardo D’Ambrosio, nei confronti della donna, residente in un paese dell’hinterland di Lecce. In particolare, viene evidenziato nel provvedimento, il rischio di reiterazione del reato. In precedenza, era stato il gip Silvia Minerva del Tribunale dei Minorenni ad adottare lo stesso provvedimento d’ugenza.
Le indagini condotte dai carabinieri della locale stazione, hanno preso il via dalla denuncia del padre del bambino, attraverso l’avvocato Gianni Indino.
L’uomo ha riferito di una serie di vessazioni e soprusi verso il ragazzo autistico per mano della mamma. Non solo, perché l’uomo ha registrato alcuni dialoghi con la moglie, allegati alla denuncia assieme alle immagini dei lividi sul corpo del ragazzo. La donna sosteneva nelle conversazioni di aver avergli premuto un cuscino in faccia, con il rischio di soffocarlo, utilizzando l’espressione dialettale “li misi lu cuscinu an facce”. E sempre in dialetto, riferiva al coniuge di averlo picchiato, esclamando “Lu lassai friddu a terra”.
L’inchiesta è condotta dal pm Donatella Palumbo e nel fascicolo sono confluite anche le relazione dei servizi sociali.
L’indagata risponde al momento del reato di maltrattamenti in famiglia aggravato. La donna, ritiene la Procura, non avrebbe mai accettato la patologia di cui soffriva il figlio. Vengono contestati alla madre, vessazioni e aggressioni fisiche violente, con calci e pugni sul viso, che lo avrebbero costretto a condizioni di vita penose. E poi, minacce di morte, insulti e offese, scaturiti da improvvisi scatti di rabbia.