Registrava le conversazioni della moglie e localizzava gli spostamenti con il gps. Marito e complice a processo

I fatti si sarebbero verificati fino a gennaio del 2019 e l’inchiesta prese il via dalla denuncia della presunta vittima.

Avrebbe registrato le conversazioni della moglie e l’avrebbe fatta pedinare, individuando i suoi spostamenti tramite un localizzatore gps installato nella sua macchina, con la complicità di un amico. Due insospettabili professionisti, A.D. 61enne e il presunto “complice” V.S. , 57enne, entrambi di Taviano, sono finiti sotto processo con l’accusa di stalking.

Non solo, A.D. risponde anche di interferenze illecite nella vita privata.

I due, in mattinata, sono stati rinviati a giudizio dal gup Marcello Rizzo. Dovranno presentarsi il 7 aprile del 2021, dinanzi al giudice Francesca Mariano, per l’inizio del processo. Inoltre, nel corso dell’udienza preliminare odierna, la moglie di A.D. si è costituita parte civile con l’avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti.

I due imputati, invece, sono assistiti dall’avvocato Biagio Palamà e potranno dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.

I fatti si sarebbero verificati fino a gennaio del 2019 e l’inchiesta prese il via dalla denuncia della presunta vittima. In base all’accusa formulata dal pm Alberto Santacatterina, A.D. avrebbe collocato un registratore miniaturizzato nella cucina della casa coniugale, avvertendo la moglie e le figlie e dicendo: “ho un mese di registrazioni, so tutto che vi ha detto”. E utilizzando una di queste registrazioni durante la causa di separazione.

Non solo, A.D. avrebbe fatto installare sulla macchina della moglie un localizzatore GPS con all’interno una scheda sim intestata a V.S. E quest’ultimo sarebbe stato incaricato di pedinare la donna e la figlia, durante gli spostamenti in paese.



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