Si chiude con oltre cinquanta condanne, il maxi processo “Contatto” sulle presunte collusioni tra mafia e politica a Sogliano Cavour.
Il gup Antonia Martalò al termine del giudizio abbreviato, ha inflitto, pur dispondendo svariate riduzioni di pena rispetto alle richieste della Procura: 8 anni per Michele Coluccia, 59enne di Galatina, mentre Luigi Otello Coluccia, 69 anni di Noha è stato assolto ( chiesti 16 anni); 8 anni per Giuseppe Salvatore Fiorito, 52 anni di Cutrofiano (18). E poi, assoluzione per Laura Gemma, 29 anni di Sogliano Cavour, agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Genova (invocati 7 anni ed 8 mesi); 3 anni e 4 mesi a Luigi Antonaci, 53 anni, vigile Urbano del Comune di Sogliano Cavour; 1 anno a Piero Tramacere, 51enne, di Sogliano Cavour, appuntato scelto dei Carabinieri(8). Non solo 14 anni ed 8 mesi per Giuseppe Antonaci, detto “Castieddhru”, 53enne di Sogliano Cavour (16); 20 anni ad Alexander Ballarino, 25enne di Sogliano Cavour (19); 5 anni ed 8 mesi per Salvatore Blago, 39enne di Sogliano Cavour(15); 16 anni e 4 mesi nei confronti di Massimo Candido, 44enne di Cutrofiano(19); 16 anni e 2 mesi per Vincenzo Antonio Cianci, 32enne di Sogliano Cavour, neo collaboratore di giustizia (20); 11 anni e 10 mesi per Leonardo Costa, conosciuto come “Musicheddha”, 55enne di Corigliano d’Otranto; 10 anni e 4 mesi a Daniele De Matteis, noto come “Panna e fragola”, 33enne di Lecce(16); 4 anni e 10 mesi per Giuseppe De Matteis; 5 anni e 2 mesi per Luigi De Matteis; 6 anni e 4 mesi per Gabriele Antonio De Paolis, 41enne di Noha(12); 10 anni e 8 mesi anni per Pantaleo De Paolis, 48enne di Cursi; 6 anni e 2 mesi a Paolo De Simone, detto “Paulu de lu moru”, 47enne di Sogliano Cavour; 9 anni e 6 mesi a Francesco Epifani, 44enne di Galatina(15); 11 anni e 4 mesi nei confronti di Giordano Epifani, 42enne di Cutrofiano; 8 anni Rosario Frassanito, detto “Pilone”, 48enne di Sogliano Cavour(16); 20 anni per Marco Gugliersi, 40enne di Galatina e Pasquale Gugliersi, detto “zoppo”, 37enne di Galatina(17); 10 anni e 10 mesi per Rocco Longo, 50enne di Sogliano Cavour(14); 8 anni e 8 mesi per Paolo Mengoli, detto “zio Pati”, 54enne di Cutrofiano(16); 9 anni e 4 mesi nei confronti di Marco Pepe, 32enne di Surbo; 8 anni ed 8 mesi per Danilo Piscopo, 37enne di Cutrofiano; 10 anni e 10 mesi per Salvatore Solombrino, detto “Schiattoddra”, 61enne di Castrignano de’ Greci; 11 anni ed 8 mesi per Giuseppe Stampete, 50enne di Cursi(chiesti 15 anni).
Non solo, 9 anni e 2 mesi per Pierluigi Carechino, 40enne di Sogliano Cavour(16); 5 anni per Cristian Carluccio, 30enne di Lecce (15); 6 anni per Ivano Cascione, detto “Sciallone”, 37enne di Sogliano Cavour(12); 6 anni e 2 mesi a Domenico Dell’Avvocata, 24enne di Cutrofiano (15).
Poi, 4 anni per Ugo Donno, 27enne di Corigliano D’Otranto (5); 5 anni e 2 mesi per Silvano Donno, 59 anni, residente a Roma (12 anni); 3 anni e 4 mesi per Lorenzo Frassanito, 61enne di Sogliano Cavour (4); 5 anni e 4 mesi per Maurizio Maggio, 24enne di Sogliano(16); 5 anni per Giancarlo Perrone, 37enne di Cutrofiano(9); 4 anni e 4 mesi a Davide Polimeno, 27 anni di Cutrofiano(7); 1 anno e 4 mesi per Valentina Ballarino, 23 anni di Noha e Martina Beccarisi 25enne di Galatina (2); 4 anni e 8 mesi per Luana Giovanna Congedo, 50enne di Martano(10); 5 anni e 2 mesi per Marco Pica, 38enne di Sogliano(14); 7 anni per Angelo Greco, 47 anni di Sogliano; 6 anni e 2 mesi per Andrea Ignazio Monreale, 22enne di Sogliano ;8 anni e 4 mesi per Cosimo Paglialonga, 64enne di Sogliano; 13 anni per Emiliano Pedone, 42enne di Sogliano; 5 anni ed 8 mesi per Antonio Vecchio, 27 anni di Sogliano.
Assoluzione anche per Chiara Licci, 28enne di Sogliano(chiesti 7 anni)
Richieste Procura
La Procura, in una scorsa udienza ha presentato il “conto”, nei confronti degli oltre 50 imputati. Il pubblico ministero Roberta Licci, presso l’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, al termine di una articolata requisitoria, attraverso la quale ha ricostruito la complessa indagine, ha invocato oltre 700 anni di reclusione. Il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi si è, invece, soffermato sul ruolo del clan Coluccia, rivestito in territorio galatinese, nel corso degli anni.
I capi di imputazione
Rispondono a vario titolo ed in diversa misura di: “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione abusiva di armi”, “ricettazione”, “rapina”, “furto aggravato”, “porto abusivo di armi”, “detenzione e spaccio di stupefacenti”, “abuso d’ufficio”, “usura”, “favoreggiamento personale”, “falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale”, “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”, “rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio”, “truffa”, “minaccia aggravata” e “lesioni personali” con l’aggravante delle modalità mafiose.
Il nuovo pentito
Presenta un memoriale, il nuovo collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci, nel maxi processo “Contatto” sulle presunte collusioni tra mafia e politica a Sogliano Cavour.
Il 32enne del posto (compare anche sul banco degli imputati), attraverso l’avvocato Sergio Luceri ha inviato al gip Antonia Martalò, una missiva in cui ricostruisce la propria posizione processuale. Nello specifico Vincenzo Cianci ripercorre le tappe dell’inchiesta e si sofferma sul proprio ruolo all’interno della presunta associazione e sui legami con gli altri sodali. Il neo collaboratore di giustizia ha comunicato ufficialmente, attraverso spontanee dichiarazioni, di avere presentato il suddetto memoriale, collegato in videoconferenza da una località segreta. Il giudice ha poi chiesto a Cianci dei chiarimenti riguardanti alcune posizioni processuali. Alcune dichiarazioni sono state ritenute utilizzabili ai fini del processo, nonostante sia oramai terminato il dibattimento e la discussione in aula. In merito a questa questione, il collegio difensivo ha mosso però una serie di obiezioni.
In una scorsa udienza, il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, titolare dell’inchiesta assieme al sostituto procuratore Roberta Licci, ha invocato la pena di 20 anni per Cianci.
La Procura contesta a Cianci di avere ottenuto, grazie ad un’infiltrazione del suo clan nel tessuto socio economico del territorio galatinese, la “collaborazione” da parte di commercianti e imprenditori del posto. Essi riconoscevano al suo gruppo capacità delinquenziali non comuni e acconsentivano a soddisfare ogni tipo di richiesta. Come nel caso del titolare di un esercizio commerciale che aveva nascosto le armi del suo gruppo criminale, o del proprietario di un albergo in cui i “soglianesi” avevano tenuto nascosto il latitante Daniele De Matteis.
Sotto la lente d’ingrandimento della Procura, son poi finiti i rapporti di Cianci con un agente di polizia penitenziaria, un carabiniere, un vigile urbano e l’ex assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo. Il politico soglianese è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver versato somme di denaro per il sostentamento dei capi detenuti o promesso posti di lavoro agli affiliati del clan in carcere, permettendogli così di ottenere dei benefici.
Il gruppo aveva le mani praticamente ovunque: dal traffico di droga alle estorsioni con il cosiddetto «cavallo di ritorno», senza dimenticare le rapine e le truffe ‘geniali’.
Rito ordinario
Sarà giudicato con il rito ordinario, l’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Sogliano Cavour, Luciano Biagio Magnolo, 39enne di Sogliano. Non solo, anche Antonio Coluccia, 60 anni di Galatina; Sonia Murinu, 41enne di Sogliano Cavour; Rocco Stampete, 58enne di Corigliano; Antonio Rosario Nucida, 27enne di Galatina; Tamara De Simone, 42enne di Cutrofiano; Andrea Giannuzzo, 29enne di Cutrofiano. La prima udienza si terrà il 5 novembre dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale.
L’inchiesta
L’indagine condotta nel periodo che va dal febbraio 2013 al giugno 2016, dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Maglie, ha consentito di disarticolare un’associazione mafiosa facente capo al clan “Coluccia” di Noha-Galatina, operante nel territorio della Provincia di Lecce e, in particolare, nei comuni di: Sogliano Cavour, Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto, Castrignano de’ Greci, Melpignano, Soleto, Sternatia, Cursi, Castrì di Lecce, Martano, Otranto, Calimera, Muro Leccese e Cavallino.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Giuseppe e Michele Bonsegna, Luigi Greco, Donato Sabetta, Giuseppe Presicce, Gabriella Mastrolia, Umberto Leo, Michelangelo Gorgoni, Alessandro Mariano, Francesco Vergine, Massimo Manfreda, Simona Mancini, Antonio Savoia, Giancarlo Dei Lazzaretti, Angelo Vetrugno, Silvio Giardiniero, Raffaele Di Staso, Dimitry Conte, Carlo Gervasi, Luigi, Alberto e Arcangelo Corvaglia, Ubaldo Macrì, Federico Massa, Alexia Pinto, Paolo Cantelmo, Elvia Belmonte, Pantaleo Cannoletta, Maria Luisa Greco, Angela Rizzo, Marcello Rizzo, Salvatore Abate, David Alemanno, Romolo Chiariatti, Alessandra Antoniotti, Enrico D’Ospina, Ladislao Massari, Carlo Martina, Donata Perrone.
