Due medici finiscono sotto processo per la morte di una 18enne, colpita da meningite fulminante.
Il gup Michele Toriello, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio: A.S., 57 anni di Casarano, medico in servizio al 118, il quale risponde soltanto di omicidio colposo. L’imputato è difeso dagli avvocati Francesco Vergine e Matilde Macchitella. Invece, G.P.T. , 69 anni di Zollino, medico in servizio presso la Guardia Medica del Comune di Corigliano D’Otranto, deve difendersi anche dall’accusa di omissione di atti d’ufficio. Egli è assititito dai legali Mario Stefanizzi e ed Elvira Macretti. Dovranno presentarsi dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Malagnino, il 26 giugno prossimo per l’inizio del processo.
Invece, i famigliari della vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Stefano Pati e Annalisa Nuzzaci.
Inoltre, in qualità di responsabile civile è stata citata l’Asl Lecce, assistita dall’avvocato Paolo Vinci.
Il decesso
Il decesso di Elys Andreza Ferreira De Souza, risale al 13 aprile del 2015, per grave insufficienza respiratoria in paziente con meningite meningococcica.
L’inchiesta coordinata dal Pubblico Ministero Paola Guglielmi, ha preso il via dalla denuncia sporta presso il commissariato di Galatina, dai parenti della 18enne di origini brasiliane, ma residente a Corigliano d’Otranto.
G.P.T., secondo l’accusa, in qualità di guardia medica non avrebbe effettuato una corretta diagnosi limitandosi a prescrivere l’assunzione di farmaci analgesici e antiperitici in presenza di un grave stato di salute, sfociato in febbre a 40°, conati di vomito e diarrea, omettendo anche di effettuare la visita domiciliare richiesta nella notte.
Secondo la tesi della Procura, invece, A.S., il medico del 118 contattato dai familiari e giunto presso l’abitazione della 19enne, in occasione del primo intervento, pur in presenza di riferite crisi convulsive in paziente affetta da iperpiressia da due giorni, conati di vomito e diarrea, avrebbe sottovalutato i sintomi e non avrebbe disposto l’immediato ricovero presso il presidio ospedaliero; in occasione del secondo intervento, a fronte della comparsa di petecchie sugli arti inferiori, superiori e sull’addome già segnalata telefonicamente a lui dall’operatore del 118, avrebbe invece omesso la corretta valutazione del complessivo quadro clinico, optando per il codice verde (poco critico).
Intorno alle 8, la giovane venne trasportata al reparto di immunologia del nosocomio di Galatina, dove venne intubata; in seguito all’aggravarsi della situazione, è stata trasferita presso Rianimazione, prima dell’Ospedale di Scorrano e poi del Fazzi di Lecce. Nei giorni successivi, in seguito ad approfondite analisi di laboratorio, eseguite presso l’Istituto d’Igiene del Policlinico di Bari, ad Elys fu diagnosticata la meningite, ovvero “sepsi da meningicocco del gruppo C “. La giovane di origini brasiliane, dopo alcuni giorni trascorsi nell’ospedale del capoluogo salentino, è deceduta nel pomeriggio del 13 aprile.
Il pm al termine delle indagini ha ritenuto corretti gli interventi dei sanitari degli Ospedali di Galatina, di Scorrano e di Lecce.
In seguito alla morte della studentessa, l’ASL di Lecce ha effettuato alcuni sopralluoghi presso la scuola frequentata dalla 18enne, il Liceo Linguistico di Galatina, per valutare se fosse necessario adottare il programma di sorveglianza sanitaria (così come disposto per i familiari).L’autopsia è stata eseguita dai medici legali, Alberto Tortorella e Silvio Colonna.
