Indagine “Orione”, Riesame annulla integralmente l’ordinanza per l’ex portiere del Lecce, Davide  Petrachi

Il 31enne estremo difensore di Melendugno risponde di detenzione e spaccio, ma anche di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Il Riesame annulla l’ordinanza nei confronti di Davide Petrachi, l’ex portiere giallorosso finito nelle pagine dell’inchiesta «Orione», che ha permesso di smantellare tre clan che, spartendosi il territorio, erano riusciti a creare un giro d’affari da milioni di euro.

Il collegio (Presidente Silvio Piccinno) ha così accolto l’istanza avanzata dal suo legale.

Ricordiamo che nei giorni scorsi, il Gip Vincenzo Brancato aveva disposto l’annullamento della misura cautelare dei domiciliari, disponendo la scarcerazione del 31enne di Melendugno. Il portiere aveva solo l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Adesso, dopo la decisione del Tribunale del Riesame, anche questa residua prescrizione è “caduta” e Petrachi torna a piede libero.

Molto soddisfatta per l’esito dell’udienza l’avvocato Annalisa Prete, legale di Petrachi, che ha ribadito quanto già dichiarato dopo la scarcerazione disposta dal gip. “Abbiamo sempre creduto all’onesta di questo ragazzo che si è sempre dedicato solo ed unicamente allo sport con una carriera brillante. Lo riteniamo estraneo ai fatti e avulso dal contesto criminoso”.

l’avvocato Annalisa Prete

Le accuse

Il portiere di Melendugno risponde di detenzione e spaccio, ma anche di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli affari con la droga

«10 calcio 18», si legge in un pizzino ritrovato dagli uomini in divisa nelle campagne di Giuggianello, «dove 10 – scrive il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare – rappresenta la quantità di sostanza stupefacente consegnata, “calcio” il nomignolo di Petrachi e “18” la data di consegna probabilmente della cocaina».

In questi bigliettini con cui il clan teneva la contabilità, sarebbero contenute le accuse allex maglia giallorossa che – come ricostruito – non solo era un consumatore di droga, ma faceva parte del gruppo criminale con il ruolo di spacciatore. Lo dimostrerebbero, anche, alcune intercettazioni.

Le altre decisioni del Riesame

Il Tribunale del Riesame, sempre nella mattinata di ieri, ha disposto la scarcerazione per Carmine De Rinaldis, detto il Macellaio, che rispondeva dell’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagato è assistito dall’avvocato Arcangelo Corvaglia.

I giudici hanno inoltre accordato gli arresti domiciliari a favore di Paolo Domenico Serra, 59enne di Carpignano Salentino, difeso da Francesco Spagnolo. È stata difatti l’annullata l’ordinanza del gip, per ciò che concerne l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio.



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