Chiedono mille euro ad un anziano per averlo aiutato ad ottenere l’accompagnamento, due nei guai per millantato credito

Hanno chiesto insistentemente ad un anziano mille euro come compenso per averlo aiutato ad ottenere l’indennità di accompagnamento, ma ora dovranno rispondere di millantato credito.

Mille euro, tanto avrebbe dovuto pagare un anziano per ottenere l’indennità di accompagnamento. Una sorta di ‘compenso’ per l’intercessione di un fantomatico medico, membro della commissione dell’Insp di Campi Salentina, che si sarebbe impegnato per sbrigare subito (e in maniera positiva) le pratiche sanitarie relative agli arretrati.

La badante che si prende cura dell’ottantenne, però, ha capito subito che qualcosa non tornava e ha bussato alla porta dei Carabinieri di Surbo per raccontare l’accaduto. I suoi sospetti, alla fine, si sono rivelati fondati e ora due persone sono finite ai domiciliari con l’accusa di «millantato credito».

Si tratta di Marialuisa Puce, 46enne e Valerio Genco, 55enne, entrambi di Squinzano, raggiunti questa mattina da una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce.

Le indagini

Partendo dal racconto della donna, gli uomini in divisa diretti dal maresciallo maggiore Damiano Pascali, hanno avviato le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Per capire tocca fare un passo indietro e tornare a ottobre 2018, quando la donna si è presentata ai Carabinieri per raccontare delle ‘strane’ quanto frequenti visite in casa dell’anziano da parte dei due. L’intento era quello di ottenere mille euro come compenso per l’indennità di accompagnamento, (561 euro mensili), che era stata riconosciuta all’anziano. La somma serviva come compenso per l’intercessione di un non meglio precisato membro della commissione medica dell’Insp che avrebbe anche influito positivamente alla celere definizione delle pratiche sanitarie connesse alla corresponsione degli arretrati relativi alla indennità.

A rendere ancora più credibile la richiesta di denaro è stato il fatto che la Puce fosse dipendente dell’ospedale di Campi Salentina e quindi quindi poteva realmente avevre quelle conoscenze e quei contatti in ambito sanitario utili ad ottenere l’indennità.

Incastrati dalle registrazioni degli incontri

I Carabinieri sono riusciti a ‘ricostruire’ l’accaduto anche grazie ad alcune registrazioni che la badante aveva fatto, di nascosto, durante gli incontri avvenuti con i due finiti ai domiciliari che, come detto, approfittando della conoscenza si sono presentati ripetutamente presso l’abitazione del poveretto chiedendo il pagamento dei 1000 euro.



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