Le lettere di conforto ricevute in carcere da De Marco. Recapitata anche una busta con minacce

L’assassino di Daniele De Santis ed Eleonora Manta non ha soltanto scritto lettere, durante la detenzione in carcere, ma le ha anche ricevute.

Antonio De Marco, l’omicida reo confesso di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, non ha soltanto scritto lettere durante la detenzione in carcere, ma le ha anche ricevute. Una di esse, scritta da una donna e ricevuta il 19 ottobre, recita tra le altre cose: “Ho seguito la sua vicenda e mi dispiace che sia successo questo, per i due ragazzi uccisi, ma anche per lei, che aveva in futuro davanti a sé……Se lei vuole, se nel carcere sono d’accordo, posso venire a trovarla”. E conclude: “Si ricordi che c’è sempre speranza e riscatto per tutti nella vita, sotto questo cielo e su questa terra, per tutti”.

E poi c’è il messaggio rivolto al detenuto da una giornalista italiana, fatto giungere in cella tramite il cappellano, che diceva: “Caro Antonio, ti mando questo fumetto perché so che ti piacerebbe continuare la lettura. Voglio solo che tu sappia che non sei solo, nel buio c’è sempre una mano tesa che illumina il futuro. Se vuoi puoi scrivermi…”.

Dopo l’annotazione di servizio giunta alla direzione del carcere, il sacerdote decise di dimettersi.

Sulla busta di un’altra lettera, arrivata il 6 ottobre scorso, appare un messaggio intimidatorio, proveniente dalla Francia (come si deduce dal timbro postale) che dice: “al vigliacco-delinquente-schifoso-cattivissimo-non degno di vivere-criminale-spietato. Questa missiva, creò una certa preoccupazione all’interno del carcere e la direzione valutò il trasferimento del detenuto. Istanza rigettata dalla Procura che ritenne non necessario il trasferimento, anche perché era necessario che Marco rimanesse nel carcere di Borgo San Nicola, per esigenze investigative”.



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